Dalla seconda metà di maggio esplodono i bouquet degli Astrophytum. Si tratta di un genere molto generoso, che regala fioriture abbondanti, appariscenti e a più riprese per diversi mesi, fino all’autunno. I fiori sono quasi sempre di colore giallo, di varia intensità, e in alcuni casi, come per le specie asterias e capricorne, hanno la gola rossa. (…)
Esistono anche varietà particolari di asterias a fiore rosso o rosa intenso: si tratta degli asterias akabana, cultivar create da coltivatori giapponesi. In Asia molti coltivatori si sono letteralmente sbizzarriti con gli Astrophytum, realizzando cultivar con forme, colori inusuali e “disegni” sul fusto particolari, a partire dall’ormai famoso asterias superkabuto e dal myriostigma onzuka. Ho pochi esemplari di queste varietà perché continuo a pensare che le forme “tradizionali” restino le più affascinanti, anche nella loro semplicità.
In questi giorni, con una sincronia per niente casuale (come ogni cosa che fa la Natura) sono fioriti in massa i miei Astrophytum myriostigma, asterias e capricorne. Moltissime di queste piante sono da mia semina, altri sono esemplari di una certa età che ho con me da una quindicina di anni almeno. I fiori più semplici, ma non per questo meno interessanti, sono quelli della specie myriostigma (il cosiddetto “cappello del vescovo” per via della forma della pianta), che comprende le varietà nudum (con il fusto privo dei caratteristici puntini bianchi) e coahuilense (con il fusto densamente ricoperto di “fiocchi” bianchi). I myriostigma classici hanno cinque coste, ma sono ormai molto diffusi quelli a quattro coste. Meno comune è la variante a sole tre coste, mentre da una mia semina di qualche anno fa ho ottenuto un paio di esemplari a sei coste. I fiori di questa specie sono interamente gialli, piuttosto grandi e appariscenti.
Ancor più appariscenti sono i fiori della specie capricorne, che ha esemplari molto variabili tra di loro per spine e colore del fusto. Alcuni esemplari selezionati e alcune sottospecie come la crassispinum hanno infatti spine molto lunghe, contorte e spesse. Il fiore, più grande rispetto a quello del myriostigma, è giallo con la gola rossa. E’ molto vistoso e sbuca all’apice, dal groviglio di spine.
Infine, la specie asterias, considerata abbastanza “rognosa” perché più sensibile all’umidità rispetto alle altre del genere Astrophytum. Le piante hanno un portamento schiacciato, sferico, con coste abbastanza marcate. Anche in questo caso esiste la varietà classica (con il fusto coperto da puntini bianchi) e quella nudum, ossia priva di puntini. Infinite, poi, le cultivar giapponesi ricavate da questa specie. Il fiore degli asterias è forse il più delicato tra tutti quelli del genere Astrophytum: è giallo pallido con la gola rossa, di media grandezza.
Il genere Astrophytum conta anche la specie ornatum, dal fusto brevicilindrico con coste marcate e forti spine, e la caput medusae, dal portamento ramificato. Sono però una specie che non tengo perché non mi affascinano particolarmente. Gli Astrophytum sono piante di facile coltivazione (qualche attenzione in più merita l’asterias), vivono bene in piena luce o sole diretto con terriccio drenante e povero in humus poiché possono andare soggetti a marciume in caso di ristagni o di elevata e persistente umidità ambientale. Reggono bene il freddo: se tenuti asciutti possono tranquillamente stare a temperature attorno a zero gradi. La crescita è relativamente veloce rispetto ad altre cactacee e la semina molto semplice. Le abbondanti e sgargianti fioriture ne fanno piante in grado di dare grandi soddisfazioni.
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Quassù più “in avanti” che “da maggio”… Comunque, capricorne minor, Cap-As e myriostigma nudum in preparazione…
Sì, ho visto che per tutte le cactacee i tempi di fioritura possono essere molto variabili a seconda della zona di coltivazione e del tipo stesso di coltivazione…
“Quasi” neofita. ho sempre dedicato alle mie piante poca attenzione.
Andato in pensione ho più tempo a disposizione.
Ho recuperato dei pallets e sto facendo delle cassettine per ospitare le vecchie e le nuove piante che acquisterò.
Mi sto domandando se il legno può ospitare al meglio le piante pur con qualche accorgimento, come la separazione tra di esse e un buon drenaggio.
E’ possibile avere qualche consiglio in proposito.
Grazie in anticipo
Ciao, dipende come intendi usare le cassette: se dentro ci metterai i singoli vasi con le piante direi che non c’è nessun problema. Se invece intendi riempire le cassette di legno con terriccio e collocare le piante il discorso è diverso… anzitutto per via del legno, che con le annaffiature rischia, a lungo andare, di marcire. Poi mettere molte piante in un’unico contenitore non è il massimo: se una pianta si ammala a causa di un fungo, o se marcisce, rischia di trasmettere i batteri alle altre piante attraverso il terriccio che condividono. Personalmente non uso contenitori in legno e… Leggi il resto »
salve ho da poco comprato degli astrophytum asterias, ho evitato di usare la torba nel loro substrato, ho fatto un mix di 2 parti perlite, 2 parti pomice, 2 parti stabilizzato e 1 parte di humus di lombrico, secondo voi è un buon mix per questo tipo di cactus?
Ciao, dalla descrizione mi sembra un terriccio corretto per questa specie. Io non amo la perlite perché è troppo leggera e al suo posto avrei messo terra di campo argillosa (anche per aumentare la componente fine), ma nel complesso credo che possa andare bene perché è un terriccio drenante e poco organico, in linea con le esigenze degli asterias…
digitostigma caput medusae
ciao Federico, ho notato (anche su i tuoi tutorial) che questo tipo di astrophytum non l’hai; ma forse ho visto male; comunque volevo chiederti: secondo te un pezzo di ramo di questo affascinante cactus, potrebbe radicare su un substrato di sabbia o inerte?
Ciao, sì, in effetti è una specie che non ho mai coltivato perché non mi attrae molto esteticamente… Credo che si possa moltiplicare per talea esattamente come molte altre cactacee, facendo asciugare bene il “ramo” e poggiandolo su pomice e sabbia o anche solo pomice di piccola pezzatura.