Arte e Natura: un connubio al quale non sfuggono i cactus, soprattutto… in Cina!

Natura e Arte rappresentano, storicamente, un connubio primario, fondamentale. Sono, a mio avviso, le due facce più belle di quell’unica medaglia che è la vita stessa. Forse è anche per questo che la sorpresa che ho ricevuto sabato mattina mi ha particolarmente e piacevolmente colpito. E’ capitato infatti che nella casella dei messaggi privati della pagina Facebook de Il fiore tra le spine, io abbia trovato, del tutto inaspettatamente, alcune immagini inviate da un appassionato di succulente di origini cinesi, che evidentemente segue la pagina stessa, o forse proprio questo sito… 

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Anomalie dei cactus, mostruosità, crestature e variegature: cosa sono e perché si formano

Mostruosità, fasciazioni, crestature, variegature: sono tanti i termini con i quali si individuano particolari anomalie nelle piante. Qui parliamo, in particolare, delle piante succulente e dei cactus, comunemente detti crestati o mostruosi, ma questo fenomeno è comune in tutto il regno vegetale e può interessare il fusto, le foglie e anche i fiori. Dal punto di vista scientifico si parla di “teratologia“, ricorrendo a un termine coniato nel 1832 per indicare lo studio di quelli che possiamo definire “mostri” nel regno vegetale e animale, ossia esemplari difformi e con caratteristiche particolari rispetto a quelle “tradizionali” di quel genere o di quella specie. Se i fenomeni teratologici che possono interessare le piante grasse sono svariati, due in particolare sono quelli più ricorrenti e addirittura apprezzati da molti collezionisti di cactus e succulente: le fasciazioni (o crestature) e le variegature. Questa macro-suddivisione, a mio avviso condivisibile, è quella adottata da Gordon Rowley nel suo volume del 2006, “Teratopia“. Altri autori, talvolta in modo più confuso, parlano indistintamente di esemplari “mostruosi”, o di “proliferazione” riferendosi a esemplari di cactacee o succulente che presentano caratteri anomali rispetto a quelli tipici della specie.

Affrontiamo l’argomento in dettaglio nell’articolo che segue, corredato da foto esemplificative. (…)

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Perché dovrei abbinare dei cartellini a ogni cactus? Ecco un elenco di buone ragioni per farlo

Certo, dal punto di vista estetico un cartellino che spunta dal vaso non è il massimo, soprattutto se vogliamo fotografare quel cactus durante la sua splendida fioritura e nutriamo qualche velleità artistica. Tuttavia, c’è una lunga serie di buone ragioni per abbinare i cartellini alle nostre piante (“cartellinare” i cactus, dice qualcuno ricorrendo a un neologismo) o per conservare quelli che accompagnano le succulente che acquistiamo da vivaisti specializzati. Sì, perché sui cartellini (o “etichette”) che infiliamo nei vasi dei nostri cactus e delle nostre piante succulente non è detto che debba esserci scritto solo il genere e la specie di quella pianta: un sacco di altre utilissime informazioni possono essere annotate su questi piccoli “registri” mobili. Registri “al portatore”, si potrebbe dire, dal momento che i cartellini accompagnano la pianta negli anni e la seguono in ogni rinvaso, arricchendosi di informazioni che ci insegneranno moltissimo su quel particolare esemplare e, più in generale, sulla coltivazione di queste piante.

Ma andiamo per gradi e vediamo, in questo articolo, di capire cosa sono esattamente i cartellini, cosa possiamo annotarvi sopra e con quali strumenti e, infine, dove possiamo reperirli o come possiamo realizzarli direttamente con soluzioni alternative. (…)

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Echinocactus parryi: è davvero una pianta solo per veri esperti? Sfatiamo un falso mito

Decisamente meno diffuso in coltivazione rispetto al “cugino” grusonii (il celeberrimo “cuscino della suocera”), l’Echinocactus parryi è stato per lungo tempo considerato una pianta rara, quasi introvabile, riservata a veri intenditori di succulente o a collezionisti e, soprattutto, cactacea rognosissima, la cui coltivazione era riservata ai veri esperti. Ricordo di aver letto in un forum di appassionati, ormai diversi anni fa, che il parryi non andrebbe addirittura mai rinvasato, tanto delicate e sottili sarebbero le sue radici. Si suggeriva, in quel forum, di rinvasare questa pianta solo dopo che era cresciuta svariati anni nello stesso vaso e nello stesso terriccio e si avvertivano i coltivatori: non vi azzardate a sfiorare il pane di terra, non guardatele neanche le radici, perché si rompono con estrema facilità e la pianta non riesce a riprendersi, avviandosi inesorabilmente a morte lenta a causa del rinvaso…

Ma è davvero così ostica questa pianta? Siamo sicuri che quello che si è detto per anni abbia un fondamento concreto? Vediamo, in questo articolo, di sfatare un altro dei tanti falsi miti che gravitano attorno alle cactacee. (…)

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I cactus sono così lenti a crescere e a fiorire? Qualche riflessione e una gallery di immagini

E’ vero che i cactus hanno ritmi di crescita molto lenti? Tutte le specie di cactus crescono lentamente o solo alcune lo fanno? Nell’immaginario collettivo i cactus sono piante a crescita lenta e questo è vero solo in parte, anche perché tutto è relativo. Al netto di questo, è un dato di fatto che nella vasta famiglia delle cactacee vi siano specie molto lente e specie che riescono a raggiungere dimensioni importanti in pochi anni, crescendo dunque con una velocità superiore a quel che si crede generalmente. Molto, ovviamente, dipende anche dal regime di coltivazione che si adotta.

Gli esemplari delle principali specie di cactacee, una volta raggiunti i tre/quattro anni dalla semina, possono essere considerati e trattati al pari delle piante “adulte”. Il mito della lentezza eccessiva nella crescita dei cactus è infatti vero fino a un certo punto. Ci sono sì specie in grado di mettere a dura prova anche i coltivatori più pazienti, ma ce ne sono molte altre che riescono a dare grandi soddisfazioni anche nel giro di pochi anni dalla semina. Tra le piante più lente ci sono senz’altro quelle appartenenti ai generi Aztekium, Copiapoa (quasi tutte le specie), Geohintonia, Blossfeldia, alcune Mammillaria e il noto “Saguaro” (Carnegiea Gigantea). In molti casi si tratta di piante che anche da adulte mantengono dimensioni contenute, in altri casi di piante che da adulte possono raggiungere dimensioni notevoli (la Carnegiea ad esempio): sono tuttavia accomunate da una crescita davvero al rallentatore e in grado di sfiancare anche i più esperti. Molti altri generi, al contrario, hanno ritmi di crescita tutto sommato “veloci” (tenendo sempre presente che rispetto a molte altre famiglie di piante, le cactacee non sono certo a crescita rapida), al punto che nel giro di pochi anni gli esemplari sono ben formati e del tutto simili alle piante adulte. Non solo: molti generi riuniscono specie i cui esemplari possono fiorire già a partire dal secondo anno dalla semina. 

Entriamo nel dettaglio con questo articolo e con una gallery fotografica, cercando di fare chiarezza tra i vari generi. (…)

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