Il 27 e 28 maggio 2023 torna Eurocactus a Trento, la mostra mercato dedicata a cactus e succulente

Insieme alla Festa del Cactus di San Lazzaro di Savena (Bologna), Eurocactus è l’evento più importante in Italia per tutti gli appassionati di cactus e piante succulente. Giunta quest’anno alla sua ventitreesima edizione, la rassegna che ha luogo nei pressi di Trento è la prima mostra mercato internazionale interamente dedicata alle piante succulente che sia mai stata organizzata in Italia. L’evento è curato dall’associazione Cactus Trentino Südtirol, da anni molto attiva e vivace nella promozione e nella diffusione della conoscenza delle famiglie botaniche succulente.

In questo articolo ecco tutti i dettagli dell’evento che si terrà sabato 27 e domenica 28 maggio e che promette, come sempre, di accontentare anche gli appassionati più esigenti! (…)

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Scarpe, borse, tessuti: lo sapevate che un’alternativa sostenibile alla pelle arriva dai cactus?

Nel corso dei millenni i cactus sono stati utilizzati dalle popolazioni locali americane in svariati modi. Con alcuni cereus si realizzano palizzate a protezione delle abitazioni, ad esempio, così come in epoche remote gli aculei uncinati di alcune specie (ad esempio Ancistrocactus) sono stati utilizzati come ami da pesca. Un largo utilizzo di cactacee e piante succulente in generale si ha ancora oggi nel campo alimentare (molti frutti e molti cactus sono commestibili, basti pensare ai garambullos, i frutti del Myrtillocactus, o alle pale delle Opuntia, i cosiddetti nopal). Sul versante della cosmesi e dei prodotti per la cura del corpo è sufficiente pensare all’Aloe, in particolare l’Aloe vera, il cui gel naturale è impiegato nella realizzazione di moltissimi prodotti oggi in commercio. 

Meno noto è l’impiego dei cactus come alternativa alla pelle nella creazione di borse, tessuti e scarpe. Eppure, anche sul fronte delle alternative sostenibili alla pelle, si sta aprendo un piccolo varco, come dimostra l’esperienza del brand Desserto®, che ricorre ai cactus (in particolare al ben noto Fico d’India) per realizzare una sorta di “pelle vegana” a basso impatto ambientale. (…)

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Cambiamento climatico: i cactus mettono radici in Trentino e sulle Alpi Svizzere

Per gli amanti delle cactacee e delle succulente in generale può sembrare una bella notizia. In realtà, non è tutto oro quel che luccica e la naturalizzazione di piante “aliene” (o “alloctone”) può rappresentare un vero e proprio problema dal punto di vista ambientale, dal momento che questo fenomeno contribuisce ad alterare i delicati equilibri costruiti dalla Natura nell’arco di millenni. E’ quello che è stato recentemente osservato anche in Trentino e in Svizzera, dove, sorprendentemente, si espande la presenza di cactacee, nella fattispecie Opuntia. In effetti, sebbene le Opuntia siano originarie delle Americhe come tutte le cactacee (qui le mappe con la distribuzione delle succulente nel mondo), sono naturalizzate ormai da centinaia di anni in moltissime parti del globo – basti pensare al Sud Italia, ma anche alla lontana Australia. Che questi cactus comincino ad adattarsi al clima delle Alpi Svizzere e del Trentino, tanto da prosperare anche in queste aree, desta non poca sorpresa e – sotto il profilo naturalistico – un certo allarme, che è peraltro connesso al generale problema del cambiamento climatico.

A dare la singolare notizia, alcune settimane fa, è stato il giornale online Il Dolomiti, con base a Trento. Non solo: il tema è stato trattato anche dalla tv Svizzera e dal prestigioso The Guardian. Ecco di cosa si tratta. (…)

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Eccoci a 30 schede di coltivazione nello shop: fino a tutto febbraio tornano tutte in promozione!

Siamo partiti alla fine di novembre con 18 schede (qui l’articolo di presentazione) e siamo arrivati a metà febbraio con 30 schede. Il lavoro non si ferma qui e altre schede sono in preparazione. In particolare vorrei ampliare il ventaglio delle succulente non cactacee, ma c’è un motivo preciso se ho deciso di concentrarmi, almeno in questa fase, sulle cactacee e ne parlerò più avanti nel tempo. Nel frattempo, arrivato a 30 schede di coltivazione in formato pdf, acquistabili e scaricabili tramite lo shop del sito, ho pensato che fosse utile fare il punto e lanciare una piccola promozione anche per ringraziare i tanti – abbonati e non abbonati al sito – che hanno positivamente accolto questa mia iniziativa. (…)

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Da una bancarella un curioso ritrovamento: ecco come si parlava di cactus nell’Italia di 60 anni fa

Il Serpente”, “L’Imperatrice”, “Il Riccio”, “La Testa Irsuta”, “Il Tessitore”, “Il Re del Deserto”. Ecco come in Italia negli anni Sessanta venivano chiamati alcuni comuni cactus ancora oggi molto diffusi in coltivazione. Erano gli anni del boom economico e per quanto il Paese fosse concentrato sul rilancio dell’economia, la fantasia evidentemente non mancava. Oggi la maggior parte di questi nomignoli non è più in uso e fa sorridere leggere queste definizioni per le cactacee, ma anche questo è un piccolo spaccato di storia, un piccolo esempio di come cambiano usi e costumi nel tempo. Questa “finestra sul passato” mi è offerta da un ritrovamento fortuito, avvenuto qualche mese fa, tra i tomi di una bancarella di libri. Tra un volume e l’altro, ecco spuntare un opuscolo, un fascicoletto a colori in carta sottile, ingiallito dal tempo ma tutto sommato ancora ben conservato. Il titolo della mini guida (il formato è di 11 centimetri di lunghezza per 17 centimetri di altezza e le pagine sono in tutto 16) è semplicemente “Cactus – Enciclopedia della flora”. Da quello che sono riuscito a ricostruire, si tratta di un inserto dell’allora ben nota rivista “Intrepido” uscito con il numero 42 del 18 ottobre 1962. Esattamente sessanta anni fa. 

Per chi ama le cactacee, ama le curiosità e subisce il fascino del passato (come me), ecco allora un piccolo tuffo in quegli anni Sessanta (…)

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