A pioggia, dal basso, solo il terriccio: come si bagnano cactus e succulente e fino a quando possiamo farlo

Come si bagnano i cactus e le piante grasse? Quando si innaffiano i cactus? Quando sospendere le irrigazioni o bagnature di cactus e piante succulente? Si tratta di domande molto comuni tra chi coltiva cactus e piante grasse. In questo articolo vediamo nel dettaglio quando si può bagnare le piante grasse e quando è necessario sospendere le irrigazioni per le piante succulente.

Andiamo in controtendenza, poiché il periodo è più indicato per parlare di sospensione della annaffiature che non di come, quanto, quando si bagnano un cactus o una pianta succulenta. L’argomento, tuttavia, è di primaria importanza e sebbene già trattato in uno specifico articolo pubblicato agli “albori” di questo sito, merita un ulteriore approfondimento. E lo merita, forse a maggior ragione, adesso che ci stiamo avvicinando al momento in cui (quantomeno al Nord Italia) è opportuno sospendere le irrigazioni. Sapere quando dire stop alle bagnature di cactus e piante succulente in generale è fondamentale per evitare marciumi durante l’inverno. Sapere in quali modi è possibile bagnare le nostre piante (a pioggia, dal basso, bagnando solo il terriccio, ecc.), sapere quante volte irrigarle durante la stagione di crescita, come regolarsi con i vari generi, come rapportare le annaffiature ai substrati utilizzati e molto altro ancora è però altrettanto fondamentale.

Ecco dunque la ragione di questo articolo, che risponde peraltro alle moltissime domande su questo tema – come si bagnano le succulente, quante volte si bagnano, in che modo? ecc. – poste in qualsiasi periodo dell’anno da coltivatori alle prime armi ma non solo. Senza contare che, volendo entrare nel dettaglio, ci sono cactacee e succulente che qualche annaffiatura invernale la gradiscono eccome. Non lo sapevate? A maggior ragione questo articolo farà per voi.

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I cactus, la primavera che non arriva e la pioggia che non dà tregua: dobbiamo preoccuparci?

Una primavera che stenta ad affermarsi, temperature che oscillano in continuazione con giornate soleggiate e molto calde e giornate uggiose col termometro in picchiata. Soprattutto, pioggia fitta quasi tutti i giorni da almeno una settimana, quantomeno qui al Nord. Molti, tra noi, hanno già trasferito le loro cactacee e succulente all’esterno, o hanno tolto le protezioni invernali (tessuto non tessuto o teli trasparenti). In tanti si preoccupano, alcuni corrono ai ripari riportando le piante al coperto, altri sono indecisi sul da farsi… E’ davvero il caso di preoccuparsi per la combinazione tra basse temperature e pioggia insistente?

Ecco in questo articolo qualche riflessione e la risposta alla domanda che in tanti mi state ponendo in questi giorni, come sempre sulla base di quello che ho imparato in anni di coltivazione (…).

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Piante in vegetazione con fiori e spine: quando possiamo riprendere ad annaffiare?

Quando si può cominciare ad annaffiare i cactus e le piante grasse? Da quale momento si può riprendere a dare acqua dopo il periodo di stasi invernale? Queste domande sono tra le più comuni tra gli appassionati di piante succulente e generalmente si pensa che con i primi caldi, con il primo innalzamento delle temperature si debba riprendere ad irrigare i cactus. Il tema è molto delicato perché un errore in questa fase, ossia nel periodo di transizione tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, può essere letale per le succulente.

Con l’allungarsi delle giornate in prossimità dell’arrivo della primavera, le cactacee escono dalla stasi e riprendono la vegetazione. Ce ne accorgiamo dalla produzione di nuove spine, anzitutto: è sufficiente osservare con attenzione l’apice delle piante per vedere i nuovi aculei spuntare dalle areole. I fusti possono ancora essere sgonfi a seguito dei mesi di asciutta invernale, ma le piante “sentono” l’arrivo della bella stagione – soprattutto dal lieve aumento delle temperature e dall’allungarsi del fotoperiodo – e, anche senza aver ricevuto acqua, escono dallo stato di dormienza. Moltissime cactacee, tra febbraio e marzo, danno il via alle fioriture. Tra i generi più precoci, i Turbinicarpus, gli Strombocactus, molte specie di Mammillaria, gli Ancistrocactus e gli Stenocactus, che in queste settimane si riempiono di boccioli. Le nuove spine sono invece evidenti in alcune specie di Echinocactus (soprattutto E. texensis ed E. parryi), Ferocactus e Neoporteria (=Eriosyce). Attenzione, però: se la ripresa della vegetazione è evidente e le fioriture sono in molti casi già in corso, non è detto che si debba cominciare con le annaffiature. Molti coltivatori, infatti, sulla base di questi segnali sono indotti a pensare che sia il momento di riprendere ad irrigare le cactacee. Molto spesso questa “fretta” si rivela disastrosa, perché se è vero che le piante stanno tornando in vegetazione, è altrettanto vero che l’apparato radicale può non essere ancora attivo. In queste condizioni, bagnare il substrato quando le temperature non si sono ancora assestate e permangono minime notturne non superiori a 4-5 gradi può innescare il marciume. 

Vediamo allora quando è opportuno riprendere le irrigazioni dei cactus e delle piante grasse e cosa fare in previsione dell’arrivo della primavera. (…)

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L’estate è al capolinea: fino a quando possiamo innaffiare i cactus e le piante succulente?

L’argomento è un classico e la domanda è tra le più frequenti in assoluto tra i coltivatori di cactus e succulente: fino a quando posso innaffiare le mie piante? In altre parole, posto che  – come anche i coltivatori meno esperti sanno – è opportuno tenere al freddo e all’asciutto i cactus durante i mesi invernali, fino a quando si possono innaffiare (o annaffiare: entrambi i termini sono considerati corretti in lingua italiana) le cactacee e quando esattamente dobbiamo sospendere le bagnature? E ancora: le innaffiature vanno sospese completamente o dovranno solo essere diradate? Ci sono cactacee che possono o devono essere annaffiate anche in autunno e in inverno? Ci sono piante succulente non cactacee, in particolare quelle a foglia, che vanno bagnate anche nei mesi invernali, pena l’avvizzimento di rami e foglie? E’ chiaro che una parte della risposta a queste domande può variare a seconda del luogo in cui coltiviamo le piante (c’è una grossa differenza, giusto per fare un esempio, tra la Riviera ligure, la Sicilia e il Trentino, oppure stati come la Gran Bretagna, la Spagna o la Germania), ma in linea di massima si può dire che esistono molti punti fermi che ogni coltivatore deve conoscere e rispettare per far sì che le sue succulente crescano sane e robuste e fioriscano copiosamente. Soprattutto, vi sono alcuni punti fermi che vanno rispettati per evitare, molto semplicemente, di far marcire i nostri cactus e le nostre piante grasse durante l’inverno o all’inizio della primavera.

E dal momento che il periodo in cui la maggior parte delle cactacee e delle succulente andrà in stasi vegetativa si avvicina, è il caso di approfondire questi punti fermi e imparare a distinguere quantomeno le macro-esigenze idriche delle varie famiglie di succulente. E’ esattamente quello che faremo nell’articolo che segue (…)

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Bagnare i cactus, un breve video per capire quanta acqua dare alle nostre piante

Dedicato a tutti quelli che pensano che i cactus si debbano bagnare una volta l’anno, con un dito d’acqua e non di più, altrimenti marciscono. Ironia a parte, di annaffiature (o bagnature) ho già scritto tempo fa su questo sito, ma nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, intorno alle 19.30 (nel video dico “sette e mezza”, sbagliando) ho annaffiato le mie piante e ho pensato di cogliere l’occasione per realizzare un breve filmato da caricare sul canale Youtube de Il fiore tra le spine.

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