Piante grasse fuori tutto l’anno? Ecco quelle che resistono e la storia del mio Echinocereus “resuscitato”

Quali sono le temperature minime alle quali resistono i cactus e le piante grasse? A questa comune domanda non corrisponde una risposta univoca, perché ogni famiglia e ogni genere di succulenta ha le sue esigenze e ci sono piante grasse che tollerano il freddo intenso (anche alcuni gradi sotto lo zero) e altre che non sopravvivono a temperature inferiori a 15 gradi. 

In generale si può dire che moltissime piante grasse, si tratti di cactus o di altre famiglie succulente, tollerano bene il freddo. Non tutti i cactus e non tutte le succulente, naturalmente, ma molte specie possono svernare senza problemi anche all’aperto non solo nelle regioni del Sud Italia, ma anche al Nord. La storia dell’Echinocereus laui nella foto qui sopra racchiude un insegnamento molto importante sotto questo punto di vista. Fatta eccezione per le cactacee epifite (Schlumbergera, Epiphyllum, Rhipsalis, ecc.), per specie come Melocactus e Discocactus e per le piante grasse originarie del Madagascar o di alcune regioni africane (Adenium obesum, Uncarina, Aloe, molte Euphorbia e quasi tutte le Asclepiadaceae), parecchie succulente possono trascorrere i mesi invernali a temperature prossime a zero gradi, purché il terriccio resti asciutto almeno da ottobre a tutto marzo. Ci sono tuttavia alcune cactacee e alcune succulente in grado di stupirci e di superare indenni i rigori invernali, in alcuni casi anche in terriccio umido (dunque in parte esposte alle intemperie).

Tra queste, alcune specie di Echinocereus, come mi ha insegnato la pianta che vedete in foto e che avevo dato per morta, salvo poi rinascere proprio dopo due inverni trascorsi interamente all’aperto, esposto al freddo e all’umidità della Pianura Padana. In questo articolo ecco la storia di questa pianta e una breve panoramica sulle piante grasse che possiamo tenere all’aperto per tutto l’anno. (…)

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Dove tenere le piante grasse in inverno? Fuori, su un pianerottolo o in casa? Un pratico prontuario

Un pratico prontuario e un approfondimento su un tema molto “sentito” da chi coltiva piante succulente e/o cactacee. Ecco cosa troverete leggendo questo articolo, pensato proprio per aiutare chi, con i primi abbassamenti delle temperature, comincia a chiedersi dove collocare le proprie piante grasse quando arriverà il freddo vero e proprio. A meno che non si disponga di una serra, magari dotata di un bruciatore regolato da un termostato, la domanda è in effetti più che pertinente: durante l’inverno è meglio tenere le piante grasse all’esterno (riparate dalla pioggia), oppure in un ambiente fresco come un pianerottolo, una scala interna o addirittura un garage? Oppure è il caso di portare tutte le piante in casa? E’ bene chiarire subito che la risposta a queste domande non può essere tranchant o “assoluta”: ovviamente la corretta collocazione invernale dipende da molti fattori, a partire dalla zona in cui si coltiva (Nord o Sud Italia? Nord o Sud Europa? Mare o alta montagna?) per arrivare alla tipologia di pianta (cactacea, succulenta originaria dell’Africa o del Madagascar? Sempervivum, Crassula, Euphorbia?). Insomma, la casistica è molto ampia e come sempre non esistono regole assolute. Esistono, questo sì, molti punti fermi e molti accorgimenti che è opportuno rispettare per far sì che le nostre succulente trascorrano indenni l’inverno e anzi approfittino della stasi vegetativa per poter rifiorire l’anno seguente.

A queste domande risponde l’articolo che segue, nel quale troverete anche l’indicazione dei corretti accorgimenti da adottare per far svernare al meglio cactus e succulente, avere abbondanti fioriture e, soprattutto, un pratico prontuario con l’indicazione della migliore collocazione per cactacee e succulente organizzato in ordine alfabetico, così da facilitare l’individuazione della pianta, capire in quale range di temperature minime può stare e dove può essere collocata (ad esempio all’esterno, su un pianerottolo, oppure direttamente in casa). (…)

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Attenzione alle fioriture invernali: da qui può innescarsi il marciume. Ecco le specie a rischio

Purtroppo è un fenomeno meno raro di quel che si può pensare. Proprio il fiore, la massima espressione della pianta, il suo strumento per riprodursi e salvaguardare la specie, può trasformarsi nel suo carnefice. Con le cactacee, piante che necessitano di un riposo stagionale corrispondente con i mesi invernali, il fiore talvolta può essere fatale. Accade ovviamente solo con quelle specie che fioriscono in pieno inverno, dunque una ristretta minoranza rispetto alla totalità delle cactacee. Ma spesso è proprio da lì, da quel fiore che sboccia in novembre, dicembre o in gennaio, che si innesca il marciume che, se trascurato o non visto, può condurre l’esemplare alla morte. E’ quello che è successo a due miei Ferocactus latispinus in questi giorni. O meglio, nelle scorse settimane, solo che il danno si è palesato recentemente. E ormai era tardi per intervenire e salvare le piante.

In questo articolo approfondiamo questo fenomeno e vediamo cosa si può fare per prevenirlo o, quantomeno, riuscire a intervenire prima che il marciume passi dal fiore alla pianta. (…)

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Sbalzi di temperatura e primi freddi: con cactus e succulente non c’è nulla da temere

Dal picco più alto a quello più basso ci passa la bellezza di una trentina di gradi centigradi. A tanto ammonta lo sbalzo termico al quale sono esposte in queste settimane le mie succulente (al 90% cactacee), quasi tutte ricoverate in serra ancora rigorosamente aperta 24 ore su 24. All’esterno della serra restano tutte le Agavi, alcune Aloe, diverse Opuntia, Tephrocactus, Pediocactus, qualche Echinopsis e alcune cactacee che ho collocato in piena terra a titolo di sperimentazione (ne parlo diffusamente in questo articolo). Simili sbalzi di temperatura possono danneggiare le piante? Le minime notturne cominciano a essere troppo basse per cactus e succulente in generale?

Sono in molti a chiederselo e, dal momento che ho ricevuto diversi messaggi in questo senso, ho deciso di scrivere questo breve articolo per dare una risposta a questi interrogativi. (…)

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Ricoverare cactus e succulente in autunno: cosa fare e quando sospendere le bagnature

Il discorso vale tanto per chi dispone di una serra quanto per chi coltiva le sue piante grasse su un terrazzo, su un balcone, in giardino o sui davanzali. Ci sono infatti cactus e succulente che possono restare all’aperto anche durante i mesi invernali, in particolare nelle regioni del Sud Italia, e altre che invece hanno bisogno di sospensione delle bagnature e un riparo dalla pioggia e dalle gelate. Altre succulente ancora, come Melocactus, Discocactus, o Adenium, non tollerano le basse temperature e vanno ricoverate direttamente in casa durante l’inverno. Chi ha una serra può limitarsi a sospendere le bagnature e a chiuderla e, se coltiva anche piante che non possono stare a temperature al di sotto di un certo limite, impostare il termostato dell’impianto di riscaldamento. Tuttavia, anche chi ha una serra, come me, molto spesso tiene parecchie piante all’esterno nei mesi che vanno da metà marzo a metà ottobre per dare loro il massimo dell’esposizione e dell’aria. In questi casi, né più né meno di chi deve portare le sue succulente dal terrazzo al sottoscala, si dovrà effettuare un “trasloco”, riportando all’interno della serra le succulente che non possono ricevere pioggia o sopportare eventuali gelate durante i mesi freddi.

Il momento è delicato e può determinare il successo o il fallimento della nostra coltivazione alla ripresa vegetativa, durante la primavera dell’anno successivo. Vediamo allora qui di seguito tutto quello che serve per preparare al meglio cactus e piante succulente all’autunno e all’inverno. (…)

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