Il fertilizzante per cactus e piante grasse: quale scegliere, quando e come somministrarlo

E’ necessario fertilizzare (o concimare) i cactus e le piante grasse? In quale periodo dell’anno va somministrato il fertilizzante? Ma soprattutto: per le piante succulente va bene qualsiasi tipo di fertilizzante o è bene ricorrere a prodotti specifici?

Sono tutte domande che qualsiasi appassionato alle prime armi si pone, ma anche chi coltiva piante grasse da tempo può avere dubbi su quanto e come fertilizzare e soprattutto su quali caratteristiche deve avere il prodotto giusto. Va infatti premesso che le succulente, e i cactus in particolare, vivono in ambienti e in terreni “poveri”, sabbiosi, non ricchi (salvo per alcune specie) di sostanze organiche. Ne deriva che queste piante non necessitano di un grande quantitativo di nutrienti. E questo si traduce in fertilizzazioni ridotte e somministrate con prodotti contenenti i giusti elementi nutritivi nelle giuste proporzioni. In altre parole, un cactus non dovrà essere fertilizzato con la stessa frequenza e, soprattutto, con lo stesso prodotto che si utilizza per piante a foglia o, come si suol dire, da interni.

Vediamo in questo articolo tutto quello che è importante sapere sulla fertilizzazione delle piante grasse, a partire dal periodo per arrivare alla giusta composizione del concime da somministrare. (…)

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Preparare cactus e piante grasse alla primavera: esposizione, concimazione, ecco cosa fare

Sgargianti fioriture, nuove e carnose foglie, brillanti spine che spuntano dagli apici vegetativi: per le piante succulente la primavera rappresenta una vera e propria rinascita. La stasi vegetativa che caratterizza l’inverno della maggior parte delle famiglie succulente termina tra la seconda metà di febbraio e l’inizio di marzo, quando le piante riprendono gradualmente a vegetare e riattivano l’apparato radicale. Per alcune famiglie la ripartenza è evidente: è il caso delle Cactaceae, che già a partire da febbraio mostrano nuove spine e, in molti casi, i primi bocci floreali (generi come Stenocactus, molte specie di Turbinicarpus, alcune Mammillaria, ecc.). Anche molte succulente a foglia, come Crassula, Echeveria, Portulacaria, Aloe, Adenium, si fanno notare producendo nuovi getti, nuovi rami e foglie. In altri casi la ripresa è meno evidente, come per le specie della famiglia delle Agavaceae, che formano lentamente nuovi getti al centro della rosa apicale, destinati a farsi notare solo nell’arco di qualche mese, quando avverrà la separazione delle foglie vere e proprie. Che la ripresa sia repentina e appariscente oppure lenta e dissimulata, nel mese di marzo è importante dedicare alle succulente qualche cura in più: in questo modo sarà possibile avere piante sane e robuste e in grado di esprimere al massimo il loro potenziale in termini di sviluppo e fioritura.

Vediamo in questo articolo tutto quello che possiamo fare in questo periodo dell’anno, in particolare se non abbiamo una serra e coltiviamo sul davanzale, sul balcone, su una terrazza o direttamente in giardino. Non senza un’avvertenza: qualunque cosa ci sia da fare, con le succulente e con i cactus in particolare non bisogna avere fretta: fretta di annaffiare, fretta di effettuare trattamenti, fretta di spostare le piante… Farsi prendere dalla fretta, dall’ansia, dalla paura di sbagliare qualcosa, è il modo migliore per incappare in errori. Vediamo allora come evitarli. (…)

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Bagnare i cactus, un breve video per capire quanta acqua dare alle nostre piante

Dedicato a tutti quelli che pensano che i cactus si debbano bagnare una volta l’anno, con un dito d’acqua e non di più, altrimenti marciscono. Ironia a parte, di annaffiature (o bagnature) ho già scritto tempo fa su questo sito, ma nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, intorno alle 19.30 (nel video dico “sette e mezza”, sbagliando) ho annaffiato le mie piante e ho pensato di cogliere l’occasione per realizzare un breve filmato da caricare sul canale Youtube de Il fiore tra le spine.

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Come far fiorire i cactus e le piante grasse: cosa c’è da sapere e quali accorgimenti usare

Spesso un coltivatore alle prime armi acquista un cactus o una pianta succulenta in piena fioritura, attratto anche dalla bellezza dei fiori. Una volta appassiti, però, i fiori non si formano di nuovo e nemmeno l’anno seguente la pianta torna a fiorire. La domanda che si pone inevitabilmente l’appassionato poco esperto è dunque: come far fiorire i cactus e le piante grasse? Queste piante fioriscono infatti regolarmente e abbondantemente ogni anno, a patto di osservare alcune regole fondamentali.

Colorate, appariscenti, effimere. Le fioriture dei cactus sono improvvise esplosioni di energia. In molti casi i bocci si sviluppano in pochi giorni per aprirsi nell’arco di una manciata di ore, lasciando a bocca aperta i neofiti della coltivazione di queste piante e, soprattutto, chi non ha alcuna dimestichezza con le succulente. In questi anni ho notato che riguardo ai cactus, e in particolare alle loro fioriture, c’è molta disinformazione. Chi non coltiva queste piante arriva addirittura a stupirsi che possano fiorire, né più né meno di quel che fanno gli esemplari di tutte le altre famiglie vegetali, dimenticando che il fiore è alla base della riproduzione di quasi tutte le piante. Altri restano impressionati nell’apprendere che anche i cactus possono fiorire in abbondanza e a più riprese durante la stagione vegetativa, pensando forse che la fioritura di una cactacea è un evento eccezionale, quasi unico. Niente di più errato: tutte le cactacee fioriscono regolarmente e se ci sono specie relativamente “avare”, ossia in grado di produrre pochi fiori e per periodi molto limitati durante l’anno, ci sono anche specie particolarmente generose, capaci di regalare fioriture a più riprese per interi mesi (ad esempio Echinopsis, Astrophytum, Strombocactus, Gymnocalycium, Trichocereus).

Quali accorgimenti e quali pratiche dovremo seguire per assicurarci fioriture annuali il più abbondanti possibile? Come far fiorire i nostri cactus e le piante succulente ogni anno? Quali sono le regole base per ottenere splendide fioriture dalle piante grasse? Affrontiamo tutti questi temi in dettaglio nell’articolo che segue. (…)

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Fioriture abbondanti e crescita equilibrata: l’importanza della concimazione delle succulente

Come concimare i cactus e le piante grasse? Quando concimare? Ma soprattutto, quale fertilizzante usare per le piante succulente? La concimazione è uno dei fattori fondamentali della coltivazione di queste piante ma è importante non esagerare con le concimazioni se si vogliono ottenere esemplari sani, robusti e dall’aspetto simile alle piante nel loro habitat. Importantissima è poi la composizione del fertilizzante, che deve essere specifico per queste piante e, in particolare, povero di azoto.

La pratica di concimare, detta anche concimazione, fertilizzazione o nutrizione, è necessaria per qualsiasi pianta coltivata in vaso, dal momento che il quantitativo di terreno a disposizione è limitato e, prima o dopo, gli elementi nutritivi cominceranno a scarseggiare. Attraverso la fertilizzazione si nutre quindi la pianta, arricchendo il terreno di quegli elementi che con il tempo vengono assorbiti dalla pianta o dilavati dall’acqua delle annaffiature. Le piante succulente vanno concimate regolarmente per far sì che nella stagione di crescita abbiano sempre a disposizione i giusti quantitativi dei vari nutrienti. Per cactus e piante grasse, tuttavia, non è opportuno usare fertilizzanti generici. In altre parole, per un cactus non va assolutamente bene un fertilizzante di norma utilizzato per piante ornamentali, a foglia o da frutto. E’ necessario ricorrere a concimi specifici, appositamente bilanciati per le succulente. Diversamente, il rischio è quello di compromettere irrimediabilmente la crescita e l’aspetto fisico della pianta, arrivando a renderla debole e completamente difforme rispetto agli esemplari della stessa specie che crescono in natura.

Vediamo come concimare e tutto quello che c’è da sapere sulla corretta concimazione (o fertilizzazione) delle succulente, a partire dalla composizione del concime e dalla funzione dei singoli elementi nutrienti, nell’articolo che segue. (…)

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