Come si puliscono i frutti dei cactus e come si conservano i semi per riprodurre le nostre piante

Una volta raccolti i frutti dai nostri cactus, cosa fare per ripulirli e ricavare i semi? E come conservare i semi dei cactus in attesa della semina? Possono sembrare domande banali ma una accurata pulizia dei semi e la corretta conservazione sono fondamentali per il buon esito della semina e per evitare che gli stessi semi deperiscano o vadano soggetti a muffe che ne impediscano la germinabilità o che uccidano le piante appena nate.

Riprodurre i cactus partendo dai semi è uno dei migliori modi per conoscere a fondo queste piante. Attraverso la semina possiamo infatti osservare tutto il ciclo di vita della pianta, dalla nascita alla produzione del primo fiore, all’invecchiamento, alla morte. Senza scordare la grande soddisfazione che la nascita delle plantule è in grado di offrire a chi pratica la semina per la prima volta così come a chi la pratica ogni anno da decenni. Per non dire del primo fiore: arrivare a vedere che quella pianta che abbiamo fatto nascere da un piccolo seme, dopo due anni o dopo vent’anni a seconda della specie, apre finalmente il suo fiore… non ha prezzo, c’è poco da fare. Ma prima di arrivare a tutto questo – riguardo alla procedura di semina ricordate che in questo sito è presente un’intera sezione con almeno una quindicina di articoli dedicati a questo argomento, a questo link – occorre procurarsi i semi. Banale, scontato. Ma senza quelli non si va da nessuna parte. E due sono i modi per procurarsi i semi: acquistarli da rivenditori specializzati (ormai quasi esclusivamente online) oppure produrli con l’impollinazione manuale di proprie piante. Oppure… semplicemente raccogliere i frutti che le nostre piante hanno prodotto grazie a qualche insetto impollinatore, accettare il fatto che potrebbero essere state impollinate due piante non di identica specie (e che quindi avremo a che fare con dei nascituri ibridi), pulire i frutti, conservarli e seminarli alla volta della primavera.

In questo articolo e nel video correlato vediamo come pulire e preparare i semi di cactus per la conservazione in vista della futura semina. Ricordiamo sempre che i semi vanno conservati correttamente, pena il deterioramento degli stessi e il conseguente drastico calo di germinabilità. (…)

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La semina spontanea: ovvero quando i cactus fanno tutto da soli, proprio come in Natura

Perché dannarsi l’anima con terriccio sterilizzato, vasetti perfettamente puliti, fungicida, sacchetti trasparenti e quant’altro, quando si può lasciar fare alle nostre piante tutto ciò che riguarda la semina? Esattamente come avviene in Natura, insomma. Battute a parte, chi ha molte piante sa bene che ritrovarsi con semenzali perfettamente formati all’interno dei vasi, accanto alle piante madri, è tutt’altro che raro. In genere ce ne si accorge durante i rinvasi, quando possiamo osservare con particolare attenzione le nostre succulente, perché le plantule nate spontaneamente sono di piccole dimensioni e tendono a “mimetizzarsi” con sassi e inerti presenti nel substrato, oppure si trovano talmente accostate al fusto della pianta madre da risultare invisibili a un’occhiata poco attenta. Nel corso degli anni, nei vasi delle mie piante, ho trovato spesso semenzali germinati e cresciuti autonomamente, in particolare di generi come Astrophytum, Epithelantha, Thelocactus, Mammillaria. Un paio di anni fa ho addirittura trovato una piccola pianta di Euphorbia obesa già ben formata, cresciuta tra i ciottoli all’esterno della serra, all’ombra di un grande vaso che contiene un’Agave. Oggi l’Euphorbia è in un vaso da 5 centimetri, all’interno della serra, e prosegue la sua crescita regolarmente. L’ho dovuta togliere a malincuore dall’esterno e sistemarla in vaso per impedire che il freddo e umido inverno padano le fosse fatale, altrimenti l’avrei lasciata crescere volentieri là dove era nata.

In questi giorni, durante il rinvaso di alcuni Astrophytum capricorne di mia semina, ho trovato moltissimi semenzali e diverse plantule nate e cresciute autonomamente nei vasi delle piante madri (ne potete già vedere alcune nella foto di copertina, qui sopra). Di qui l’idea di documentare e analizzare la “semina spontanea” nell’articolo e nelle foto che seguono. (…) 

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I cactus sono così lenti a crescere e a fiorire? Qualche riflessione e una gallery di immagini

E’ vero che i cactus hanno ritmi di crescita molto lenti? Tutte le specie di cactus crescono lentamente o solo alcune lo fanno? Nell’immaginario collettivo i cactus sono piante a crescita lenta e questo è vero solo in parte, anche perché tutto è relativo. Al netto di questo, è un dato di fatto che nella vasta famiglia delle cactacee vi siano specie molto lente e specie che riescono a raggiungere dimensioni importanti in pochi anni, crescendo dunque con una velocità superiore a quel che si crede generalmente. Molto, ovviamente, dipende anche dal regime di coltivazione che si adotta.

Gli esemplari delle principali specie di cactacee, una volta raggiunti i tre/quattro anni dalla semina, possono essere considerati e trattati al pari delle piante “adulte”. Il mito della lentezza eccessiva nella crescita dei cactus è infatti vero fino a un certo punto. Ci sono sì specie in grado di mettere a dura prova anche i coltivatori più pazienti, ma ce ne sono molte altre che riescono a dare grandi soddisfazioni anche nel giro di pochi anni dalla semina. Tra le piante più lente ci sono senz’altro quelle appartenenti ai generi Aztekium, Copiapoa (quasi tutte le specie), Geohintonia, Blossfeldia, alcune Mammillaria e il noto “Saguaro” (Carnegiea Gigantea). In molti casi si tratta di piante che anche da adulte mantengono dimensioni contenute, in altri casi di piante che da adulte possono raggiungere dimensioni notevoli (la Carnegiea ad esempio): sono tuttavia accomunate da una crescita davvero al rallentatore e in grado di sfiancare anche i più esperti. Molti altri generi, al contrario, hanno ritmi di crescita tutto sommato “veloci” (tenendo sempre presente che rispetto a molte altre famiglie di piante, le cactacee non sono certo a crescita rapida), al punto che nel giro di pochi anni gli esemplari sono ben formati e del tutto simili alle piante adulte. Non solo: molti generi riuniscono specie i cui esemplari possono fiorire già a partire dal secondo anno dalla semina. 

Entriamo nel dettaglio con questo articolo e con una gallery fotografica, cercando di fare chiarezza tra i vari generi. (…)

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Due tecniche per aiutare i semi a germinare: la scarificazione e la stratificazione

Non tutti i semi di cactus germinano facilmente dopo essere stati interrati. Quelli di alcune specie hanno bisogno di un aiuto esterno per far sì che il tegumento, ossia lo strato superficiale del seme, una volta messo nella terra si apra lasciando che vi penetri l’umidità e che l’embrione in esso contenuto possa svilupparsi dando vita alla nuova pianta. Si tratta, in questi casi, di semi dotati di un tegumento particolarmente duro, coriaceo, che rischia di inibire la germinazione e rendere vana la semina. Tra le specie e i generi i cui semi rientrano in questa categoria vanno ricordate Echinocactus horizonthalonius, Echinomastus, alcuni Pediocactus, poi Sclerocactus e Toumeya.

Nell’articolo che segue esaminiamo in dettaglio, anche con l’aiuto di fotografie, due tecniche fondamentali per aumentare la percentuale di germinabilità dei semi di alcune specie di cactacee. (…)

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Breve tutorial sulla semina di cactus a luce e calore naturale: le varie fasi della procedura

Come e quando seminare i semi di cactus? Come far nascere un cactus dal seme? Ecco il tutorial che fa per voi! Se siete appassionati di queste piante, prima o poi vi verrà voglia di spingervi un po’ oltre e cimentarvi con la semina, un’esperienza molto istruttiva e al tempo stesso divertente. Ottenere piante dai semi assicura infatti una soddisfazione unica, che il semplice acquisto non è in grado di eguagliare!

Per quanto mi riguarda, solitamente semino tra la fine di marzo e la prima settimana di aprile, sempre a luce e calore naturale. Quest’anno, considerate le temperature minime insolitamente basse, ho dovuto rimandare a metà aprile. In questi giorni ho approfittato dell’innalzamento delle minime e del miglioramento delle giornate per seminare alcuni semi che ho ottenuto da mia impollinazione l’anno scorso e alcuni semi acquistati recentemente. Ho seminato esclusivamente cactacee: Copiapoa, Gymnocalycium, Pyrrhocactus, Astrophytum, Lobivia, Escobaria, Frailea, Leuchtenbergia, FerocactusThelocactus e altro ancora. I semi erano stati puliti subito dopo la raccolta e conservati correttamente. Sulla semina ho scritto diversi articoli, ai quali se ne aggiunge uno sulla semina in germinatoio a cura dell’amico Leopoldo Romano. Trovate tutto in questa sezione del sito: la semina.

In questo articolo ho pensato di realizzare una sorta di “tutorial” della semina, documentando fotograficamente tutti i vari passaggi previsti dal mio metodo. E’ bene specificarlo: è semplicemente il mio metodo e lo seguo ormai da anni, ma non è detto che possa andare bene per tutti o che possa essere comodo per tutti (…).

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