La semina dei cactus: come preparare le piante al primo inverno e il “trucco” per aiutarle nei primi mesi

Per qualsiasi appassionato di piante, si tratti di succulente o meno, la semina rappresenta un punto d’arrivo estremamente importante. Un punto d’arrivo che, in molti casi, si tramuta ben presto in punto di partenza che accompagna l’appassionato per buona parte della vita. E’ innegabile che non vi sia paragone tra una pianta acquistata e una che abbiamo visto nascere, crescere e svilupparsi da un minuscolo seme, a maggior ragione se abbiamo raccolto quel seme da una delle nostre piante. E’ un po’ questa la “magia” della semina: chiudere un cerchio nato da un fiore con un altro fiore, quello prodotto dalla pianta originata da quel primo seme che abbiamo saputo far germinare, divenire pianta e condurre alla piena maturità. E tutto questo senza entrare nel dettaglio delle soddisfazioni che si ottengono cercando di selezionare specie particolarmente interessanti, dai fiori di colori unici fino a spine o forme del fusto peculiari o quasi uniche. Riguardo alla procedura di semina di cactus e succulente molti coltivatori alle prime armi si “perdono” nel proverbiale bicchiere d’acqua proprio dopo la fase meno soggetta al nostro controllo, ossia la germinazione: non possiamo infatti obbligare un seme a germogliare, sebbene ci siano bune pratiche che favoriscono la nascita delle piante.

Per molti, tuttavia, le criticità cominciano dopo quel momento, vale a dire nei primi mesi di vita delle piante, mesi in effetti delicati perché i semenzali sono ancora deboli e facilmente soggetti a marciume o ad attacchi parassitari. E’ soprattutto a questi coltivatori che è rivolto l’articolo che segue, con un piccolo “trucco”, da intendersi come consiglio, su come… facilitare la vita ai semenzali e come far loro passare indenni il primo inverno. (…)

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Scoperta nuova specie di cactus: “Copiapoa invisibilis”! Le eccezionali foto di una pianta… che non esiste più

A scanso di equivoci: il titolo è ironico e qui si parla di marciume, purtroppo. Nessuna nuova Copiapoa è stata scoperta e tantomeno lo è quella che vedete in questa foto e nelle incredibili immagini all’interno di questo articolo. Semplicemente, questo è quel che rimane di una mia Copiapoa cinerea marcita questo inverno senza che nemmeno me ne accorgessi. Quello che vedere altro non è se non l’armatura di spine che la pianta mi ha lasciato. Gli aculei sono talmente compatti e ravvicinati da mantenere perfettamente la forma della pianta (con tanto di fiore secco all’apice). Il fusto, semplicemente, non esiste più. E’ marcito ed è “evaporato”, sparito.

Ecco cosa è successo e, soprattutto, ecco le eccezionali foto di questa pianta, la cui sorte, peraltro, tocca di tanto in tanto anche agli esemplari in habitat, come mi è capitato di vedere in alcune foto online e una volta, direttamente, con un giovane esemplare di Ferocactus in occasione di un mio viaggio in Messico. (…)

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Attenzione alle fioriture invernali: da qui può innescarsi il marciume. Ecco le specie a rischio

Purtroppo è un fenomeno meno raro di quel che si può pensare. Proprio il fiore, la massima espressione della pianta, il suo strumento per riprodursi e salvaguardare la specie, può trasformarsi nel suo carnefice. Con le cactacee, piante che necessitano di un riposo stagionale corrispondente con i mesi invernali, il fiore talvolta può essere fatale. Accade ovviamente solo con quelle specie che fioriscono in pieno inverno, dunque una ristretta minoranza rispetto alla totalità delle cactacee. Ma spesso è proprio da lì, da quel fiore che sboccia in novembre, dicembre o in gennaio, che si innesca il marciume che, se trascurato o non visto, può condurre l’esemplare alla morte. E’ quello che è successo a due miei Ferocactus latispinus in questi giorni. O meglio, nelle scorse settimane, solo che il danno si è palesato recentemente. E ormai era tardi per intervenire e salvare le piante.

In questo articolo approfondiamo questo fenomeno e vediamo cosa si può fare per prevenirlo o, quantomeno, riuscire a intervenire prima che il marciume passi dal fiore alla pianta. (…)

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Preparare cactus e succulente all’autunno: ecco tutto quello che c’è da fare

Ultime giornate calde, poi l’autunno entrerà nel vivo. Per chi coltiva cactus e piante succulente questo è un periodo delicato: è infatti necessario sapere esattamente quando sospendere le annaffiature, quali trattamenti fare alle piante e quando cominciare a ricoverarle in luogo riparato in attesa che arrivi l’inverno. Quasi tutti i cactus e molte succulente, infatti, durante i mesi invernali vanno in stasi. In altre parole bloccano la crescita e recuperano le energie per poter affrontare la successiva stagione vegetativa. Il freddo, per queste piante, è un alleato prezioso, in particolare per le fioriture, ma è necessario sapere come gestirlo perché è sufficiente un banale errore di annaffiatura per rischiare il marciume radicale della pianta.

In questo articolo e nel video a corredo dello scritto vediamo cosa fare in questo periodo dell’anno. (…)

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Pediocactus, genere poco diffuso ma ideale per la coltivazione all’aperto anche in inverno

Per chi apprezza la coltivazione “wild”, ossia spartana e volta a ottenere esemplari simili a quelli in habitat, il genere Pediocactus è ideale. Le specie appartenenti a questo genere sono di piccole dimensioni e non richiedono dunque grandi spazi, inoltre regalano facilmente fioriture abbondanti e molto vistose. Soprattutto, si prestano alla coltivazione all’esterno anche in condizioni proibitive per molte altre cactacee. Anche qui nel Nord Italia, ad esempio, è possibile tenere all’esterno i Pediocactus tutto l’anno, esposti a tutte le intemperie. Dunque in terriccio bagnato anche durante i mesi invernali e senza correre il rischio che le piante marciscano o soffrano, anzi.

Tutto questo con alcune accortezze che vediamo in dettaglio nell’articolo che segue. (…)

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