Un’esplosione di colori in pieno autunno: Ariocarpus, un cactus davvero sorprendente

Per gli appassionati di cactus, l’autunno è senza dubbio la stagione degli Ariocarpus. Dalla fine di settembre fino a tutto ottobre e, in alcuni casi, per buona parte di novembre, le piante appartenenti a questo genere regalano fioriture eccezionali. Abbondanti, colorate, vistose: imbattibili da quelle delle altre succulente che fioriscono in questo periodo. E d’altra parte, anche al netto delle fioriture, gli Ariocarpus nel corso degli anni sono diventate “piante di culto” per gli amanti delle cactacee. Tutto questo per la singolarità e la bellezza dei loro fusti, in grado di mimetizzarsi con il suolo nel loro habitat, e per la sfida (peraltro non così impegnativa come si crede) che la coltivazione di queste piante comporta per l’appassionato.

Conosciamo meglio questa straordinaria pianta e impariamo a coltivarla correttamente con le indicazioni contenute in questo articolo corredato da una serie di foto. (…)

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Un classico senza tempo: Echinocactus grusonii, conosciuto anche come “cuscino della suocera”

E’ il classico dei classici, il cactus più comune e conosciuto in assoluto. Ciò non toglie che l’Echinocactus grusonii resti, a mio avviso, una delle più belle tra tutte le cactacee. Il portamento del fusto, il colore giallo oro delle spine, la loro densità, la perfetta armonia del fusto nel suo complesso fanno di questa pianta una vera e propria opera d’arte vivente. Se cercate un cactus principalmente per le sue fioriture, però, lasciate perdere. Il grusonii impiega almeno una trentina di anni prima di fiorire, talvolta anche di più. Senza contare che i fiori non sono certo tra i più significativi nell’ampio ventaglio offerto dalle cactacee. In sintesi, l’Echinocactus grusonii è un “must” in tutte le collezioni per la bellezza intrinseca della pianta e per le splendide spine.

Impariamo tutto quello che ci sarà utile per riconoscere e coltivare al meglio l’Echinocactus grusonii (comunemente chiamato anche “cuscino della suocera”) nell’articolo che segue, corredato da una gallery di bellissime foto. (…)

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Facile da coltivare e generosa con le fioriture: Lobivia ferox, pianta ideale per chi ama le spine

Lobivia ferox è un cactus di facile coltivazione, con il fusto densamente ricoperto di spine molto lunghe e, per l’appunto, “feroci”. Queste piante sono di facile coltivazione  e producono delle splendide fioriture dal bianco al giallo, con ampie corolle.

Va detto subito che le Lobivia ferox sono piante riservate esclusivamente agli amanti delle spine. Chi non apprezza le cactacee “agguerrite” difficilmente si accosterà alla Lobivia ferox, una tra le specie più spinose dell’intero genere e al tempo stesso una delle cactacee più “armate”. Gli esemplari di questa specie sono infatti molto variabili tra di loro, ma ad accomunarli è la presenza massiccia di spine robuste, lunghe, puntute e in alcuni casi ricurve e uncinate. Altro tratto distintivo di queste piante sono i fiori: di grandi dimensioni, molto appariscenti, a forma di imbuto ma con lo stelo corto, appaiono anche sulle piante di soli tre o quattro anni. La coltivazione, così come per tutte le Lobivia, è molto semplice: si tratta infatti di piante robuste, che tollerano bene il sole intenso e le basse temperature invernali. Anche la semina è semplicissima e le Lobivia si possono quindi riprodurre senza particolari problemi.

Approfondiamo la conoscenza di questa stupenda specie e vediamo come deve essere coltivata nell’articolo che segue. (…)

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Compatto e grintoso: l’horizonthalonius è il primo a fiorire tra gli Echinocactus

Piante estremamente compatte, dal fusto color grigio/azzurro (talvolta verde scuro) fasciato da spine robuste. Gli Echinocactus horizonthalonius sono la rappresentazione della robustezza e al tempo stesso dell’armonia. Sono piante originarie dell’Arizona, del New Mexico, del Texas e degli stati messicani del sud, in particolare della zona del deserto di Chihuahua e dell’area di San Luis Potosì. Sono, tra le specie del genere Echinocactus, quella a fioritura più precoce, dal momento che possono far sbocciare i loro bellissimi fiori color fucsia anche dal quinto anno d’età. Una bella differenza col “cugino” grusonii, ad esempio, che non fiorisce prima dei trent’anni!

Ma andiamo per gradi e, nell’articolo che segue, analizziamo in dettaglio questa interessante cactacea approfondendo anche gli aspetti relativi alla sua corretta coltivazione. (…)

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Spegazzinii, un groviglio di spine per il Gymnocalycium più multiforme e agguerrito

Se c’è una specie di Gymnocalycium altamente variabile, quella è la spegazzinii. A quanto ho potuto osservare in coltivazione, è sufficiente che i semi provengano da pochi chilometri di distanza tra di loro (dato che si può ricavare dal “field number”) per avere differenze notevoli tra due esemplari di questa specie. Volendo estremizzare si può dire che è davvero difficile trovare due spegazzinii identici.

Nell’articolo che segue approfondiamo la conoscenza di questa interessante specie. (…)

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