Esclusività verde, i cactus e le piante grasse più rare e ambite: ecco una selezione delle più ricercate

Nel complesso, le piante grasse e i cactus sono semplici da coltivare, a patto di conoscere le loro esigenze di base in termini di substrato, esposizione, irrigazione e temperature. Vi sono però diverse specie di piante succulente, considerate piante rare, particolarmente impegnative, per le quali è necessaria esperienza e una buona conoscenza delle necessità di quella specie. E’ per questo che queste piante sono considerate rare e difficilmente reperibili sul mercato: la loro semina è difficile, la loro crescita è molto lenta e spesso sono anche piante molto delicate. Tutto questo contribuisce a far sì che queste piante o questi cactus siano considerati rari e pertanto difficilmente reperibili sul mercato (o reperibili ma a prezzi “importanti”).

Una premessa fondamentale: il concetto di piante grasse più rare può, in una certa misura, essere soggettivo. Determinate piante possono essere difficilmente reperibili in alcune regioni o in alcuni stati e facilmente reperibili in altri. A fissare i parametri affinché un cactus o una pianta succulenta possano essere considerate rare è la loro reperibilità sul mercato. E questa dipende dai fattori che abbiamo visto in premessa: la facilità o meno di reperimento dei semi di quella specifica pianta, la difficoltà della semina (ad esempio a causa della bassa germinabilità dei semi), la lentezza della crescita, che porta ad avere esemplari “vendibili” solo dopo diversi anni. Questi elementi sono oggettivi e rendono un cactus o una pianta grassa rara.

Un altro elemento da tenere in considerazione sono “le mode”. Anche le piante succulente ne vanno soggette e vi sono periodi o anni in cui, per qualche ragione, una determinata specie è divenuta ambita tra i collezionisti e i coltivatori. Si alza dunque notevolmente la domanda e i vivaisti cercano di adeguarsi aumentando la produzione di quella pianta. Per un determinato periodo di tempo la pianta rara sarà disponibile ad alti prezzi, ma quando la “moda” sarà passata e la domanda si abbasserà, i prezzi scenderanno. E’ successo, nell’arco degli anni, con molte cactacee, come gli Ariocarpus, poi l’Echinocactus horizonthalonius, le cultivar giapponesi di Astrophytum, la Whitesloanea crassa (una Asclepiadacea), lo Pseudolithos migiurtinus e lo Pseudolithos cubiformis (famiglia Apocynaceae), l’Euphorbia gymocalycioides e altre ancora.

Dunque quali sono le piante grasse rare e i cactus considerati rari, come si riconoscono e cosa è importante sapere su queste piante? E’ quello che vediamo nell’articolo che segue. (…)

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In maggio a Levico Terme (TN) Eurocactus 2024: esposizione internazionale di cactus e succulente

Ventiquattresima edizione per Eurocactus, una delle più importanti mostre mercato italiane interamente dedicate al mondo delle piante grasse. Per la precisione, Eurocactus è un’esposizione internazionale di cactus e succulente, con vivaisti provenienti dall’Italia e da molti altri stati europei.

Un appuntamento imperdibile per qualsiasi appassionato di succulente a caccia di rarità, piante difficilmente reperibili in commercio, esemplari unici o anche piante comuni ma perfette per allestire collezioni e acquisire esperienza nella coltivazione delle piante grasse. Sulla loro pagina Facebook gli organizzatori, l’associazione Cactus Trentino Südtirol, da sempre attiva nella promozione e nella diffusione della conoscenza delle famiglie botaniche succulente, hanno pubblicato la locandina con le date dell’evento, che si terrà dal 25 al 26 maggio 2024

In attesa di ulteriori dettagli che verranno diffusi nelle prossime settimane, ecco le prime informazioni per chi fosse interessato a partecipare a questo importante evento. (…)

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Piante grasse, una piccola guida per chi si avvicina a questo mondo: i generi più semplici da coltivare

Coltivare cactus e piante grasse è un’esperienza affascinante. Si tratta di piante assolutamente particolari e in grado di resistere alla siccità e a condizioni particolarmente difficili, alle quali non tutte le piante riescono ad adattarsi. Per chi si avvicina a questo mondo, però, può essere difficile scegliere la giusta pianta, dal momento che esistono cactus e succulente molto semplici da coltivare e altre più impegnative. Ecco allora una guida ai generi dai quali partire per accumulare esperienza.

Il mondo delle piante succulente è estremamente vasto. Ne consegue che le esigenze di coltivazione delle singole piante grasse possano variare notevolmente da famiglia a famiglia e da genere a genere. Con un esempio concreto, un cactus (pianta appartenente alla famiglia delle Cactaceae) ha esigenze di coltivazione estremamente diverse rispetto ad un Adenium obesum (pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Apocynaceae). Non diversamente, possono intercorrere grandi differenze di coltivazione all’interno di una stessa famiglia o tra diversi generi di una singola famiglia. Anche qui un esempio: un Ariocarpus (genere appartenente alle Cactaceae) richiede un regime di coltivazione, inteso come substrato, annaffiature, ecc. molto diverso rispetto ad un Echinopsis (genere appartenente sempre alle Cactaceae).

Senza troppo dilungarci nell’ampio campo della classificazione delle piante (qui, se volete, trovate un articolo dedicato a questo tema) e dando per assodato che con il termine “piante grasse” si fa riferimento tanto ai cactus quanto a moltissime altre famiglie botaniche succulente i cui esemplari hanno portamento e aspetto diversi da un qualsiasi cactus (qui trovate un articolo specifico), affrontiamo un argomento molto “sentito” tra i coltivatori alle prime armi. Anche il coltivatore che vanta una buona conoscenza di una data famiglia, tuttavia, può trovare utile l’articolo che segue, nel quale vengono consigliate le piante succulente (appartenenti a varie famiglie botaniche) meno esigenti, più robuste e semplici da coltivare e pertanto più indicate per chi si approccia solo ora al mondo delle piante grasse. (…)

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Piante grasse fuori tutto l’anno? Ecco quelle che resistono e la storia del mio Echinocereus “resuscitato”

Quali sono le temperature minime alle quali resistono i cactus e le piante grasse? A questa comune domanda non corrisponde una risposta univoca, perché ogni famiglia e ogni genere di succulenta ha le sue esigenze e ci sono piante grasse che tollerano il freddo intenso (anche alcuni gradi sotto lo zero) e altre che non sopravvivono a temperature inferiori a 15 gradi. 

In generale si può dire che moltissime piante grasse, si tratti di cactus o di altre famiglie succulente, tollerano bene il freddo. Non tutti i cactus e non tutte le succulente, naturalmente, ma molte specie possono svernare senza problemi anche all’aperto non solo nelle regioni del Sud Italia, ma anche al Nord. La storia dell’Echinocereus laui nella foto qui sopra racchiude un insegnamento molto importante sotto questo punto di vista. Fatta eccezione per le cactacee epifite (Schlumbergera, Epiphyllum, Rhipsalis, ecc.), per specie come Melocactus e Discocactus e per le piante grasse originarie del Madagascar o di alcune regioni africane (Adenium obesum, Uncarina, Aloe, molte Euphorbia e quasi tutte le Asclepiadaceae), parecchie succulente possono trascorrere i mesi invernali a temperature prossime a zero gradi, purché il terriccio resti asciutto almeno da ottobre a tutto marzo. Ci sono tuttavia alcune cactacee e alcune succulente in grado di stupirci e di superare indenni i rigori invernali, in alcuni casi anche in terriccio umido (dunque in parte esposte alle intemperie).

Tra queste, alcune specie di Echinocereus, come mi ha insegnato la pianta che vedete in foto e che avevo dato per morta, salvo poi rinascere proprio dopo due inverni trascorsi interamente all’aperto, esposto al freddo e all’umidità della Pianura Padana. In questo articolo ecco la storia di questa pianta e una breve panoramica sulle piante grasse che possiamo tenere all’aperto per tutto l’anno. (…)

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Piante grasse, succulente, cactus: che confusione… Impariamo a chiamare le nostre piante col giusto nome!

Cactus, piante grasse, piante succulente: molto spesso chi non ha ancora grande esperienza con questo mondo considera sinonimi questi termini, utilizzandoli senza distinzione per indicare un Ferocactus come un’Euphorbia o una Crassula. Le differenze tra un cactus e una succulenta, tuttavia, sono notevoli e per coltivare al meglio quelle che da sempre sono chiamate genericamente piante grasse è importante conoscere queste  fondamentali differenze.

La definizione “piante grasse” è tanto diffusa quanto efficace per indicare un gruppo botanico più o meno definito. Tuttavia, nel linguaggio comune, di questi tempi è sufficiente scorrere i social per rendersene conto, si parla di piante grasse in continuazione, senza operare alcuna distinzione tra una famiglia botanica e l’altra. Se infatti la definizione comune rende bene l’idea (piante grasse, ossia dai fusti panciuti o dalle foglie carnose), al tempo stesso non rende giustizia alle precise regole botaniche della classificazione e contribuisce indirettamente a creare più confusione che altro. Parliamo di piante grasse indicando un’Aloe, oppure l’Adenium obesum, un Ferocactus, un Lithops, una Euphorbia, una Crassula, una Mammillaria, una Stapelia o un’Agave. La definizione è efficace, su questo non si discute, e al tempo stesso aiuta a circoscrivere un preciso gruppo di piante, ma attenzione: occorre poi saper entrare un minimo nel dettaglio e riconoscere quantomeno le principali famiglie di queste “piante grasse” (più correttamente dette “piante succulente”) per poterle coltivare bene. Le esigenze di coltivazione (esposizione, annaffiature, substrato ecc.) che intercorrono tra un Ariocarpus (che è un cactus) e una Echeveria (che è una Crassulacea), ad esempio, sono molto diverse. Ecco perché è importante sapere che “piante grasse” è solo un termine generico e di uso comune, ed ecco perché è importante saper entrare poi – almeno quel che basta – nel dettaglio per distinguere subito un cactus da un’Euphorbia, una Crassula da un Lithops, una Stapelia da un’Agave, un Sempervivum da un Sedum, una Sansevieria da una Schlumbergera, giusto per citare esempi di piante che molto probabilmente, se vi piacciono le succulente, potreste avere a casa.

In questo articolo vediamo dunque cosa sono le cosiddette “piante grasse” e impariamo a entrare nel dettaglio delle più importanti famiglie botaniche solitamente ricomprese nella definizione comune (o “volgare”, inteso come “dal volgo”, dal popolo) che anche molti appassionati non più alle prime armi usano ancora indistintamente. In tutto questo ci aiuterà il testo ma anche la ricca gallery fotografica che mostra le distinzioni tra una famiglia e l’altra (…)

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