Splendida ma… intoccabile: Echeveria laui, quando il cielo si specchia in una pianta succulenta

Quella della Crassulaceae è una famiglia di piante succulente molto vasta, che comprende svariati generi. Tra questi, uno dei più diffusi e apprezzati in tutto il mondo è quello delle Echeveria, piante immediatamente riconoscibili dal loro portamento a rosetta con foglie carnose. Una delle specie in assoluto più belle di Echeveria è senz’altro E. laui, pianta grassa caratterizzata dal bellissimo colore azzurro delle foglie.

Ammiratela finché volete, ma non azzardatevi a toccarla! Anche una semplice carezza è in grado di sfigurare questo capolavoro della Natura, alterando la suggestione di cera – o la sensazione di dipinto – che questa pianta succulenta restituisce all’occhio. Echeveria laui è una Crassulacea molto diffusa e apprezzata anche da chi coltiva prevalentemente cactus. Il suo aspetto, d’altra parte, è innegabilmente attraente ed è difficile che un esemplare di questa succulenta passi inosservato. Vuoi per quello splendido colore azzurro, vuoi per la forma compatta della rosetta, con le punte smussate o, ancora, per la sua unicità anche all’interno del genere Echeveria, che pure vanta svariate specie con esemplari dalle foglie di colore azzurro tenue. Sta di fatto che è impossibile non ammirare la perfezione di un esemplare ben coltivato (e soprattutto mai toccato!) di questa particolare specie.

In questo articolo approfondiamo la conoscenza con Echeveria laui, capiamo perché ha questo aspetto non certamente unico nel mondo delle succulente ma indubbiamente peculiare, e impariamo a coltivarla correttamente. (…)

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Dove tenere le piante grasse in inverno? Fuori, su un pianerottolo o in casa? Un pratico prontuario

Un pratico prontuario e un approfondimento su un tema molto “sentito” da chi coltiva piante succulente e/o cactacee. Ecco cosa troverete leggendo questo articolo, pensato proprio per aiutare chi, con i primi abbassamenti delle temperature, comincia a chiedersi dove collocare le proprie piante grasse quando arriverà il freddo vero e proprio. A meno che non si disponga di una serra, magari dotata di un bruciatore regolato da un termostato, la domanda è in effetti più che pertinente: durante l’inverno è meglio tenere le piante grasse all’esterno (riparate dalla pioggia), oppure in un ambiente fresco come un pianerottolo, una scala interna o addirittura un garage? Oppure è il caso di portare tutte le piante in casa? E’ bene chiarire subito che la risposta a queste domande non può essere tranchant o “assoluta”: ovviamente la corretta collocazione invernale dipende da molti fattori, a partire dalla zona in cui si coltiva (Nord o Sud Italia? Nord o Sud Europa? Mare o alta montagna?) per arrivare alla tipologia di pianta (cactacea, succulenta originaria dell’Africa o del Madagascar? Sempervivum, Crassula, Euphorbia?). Insomma, la casistica è molto ampia e come sempre non esistono regole assolute. Esistono, questo sì, molti punti fermi e molti accorgimenti che è opportuno rispettare per far sì che le nostre succulente trascorrano indenni l’inverno e anzi approfittino della stasi vegetativa per poter rifiorire l’anno seguente.

A queste domande risponde l’articolo che segue, nel quale troverete anche l’indicazione dei corretti accorgimenti da adottare per far svernare al meglio cactus e succulente, avere abbondanti fioriture e, soprattutto, un pratico prontuario con l’indicazione della migliore collocazione per cactacee e succulente organizzato in ordine alfabetico, così da facilitare l’individuazione della pianta, capire in quale range di temperature minime può stare e dove può essere collocata (ad esempio all’esterno, su un pianerottolo, oppure direttamente in casa). (…)

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A pioggia, dal basso, solo il terriccio: come si bagnano cactus e succulente e fino a quando possiamo farlo

Come si bagnano i cactus e le piante grasse? Quando si innaffiano i cactus? Quando sospendere le irrigazioni o bagnature di cactus e piante succulente? Si tratta di domande molto comuni tra chi coltiva cactus e piante grasse. In questo articolo vediamo nel dettaglio quando si può bagnare le piante grasse e quando è necessario sospendere le irrigazioni per le piante succulente.

Andiamo in controtendenza, poiché il periodo è più indicato per parlare di sospensione della annaffiature che non di come, quanto, quando si bagnano un cactus o una pianta succulenta. L’argomento, tuttavia, è di primaria importanza e sebbene già trattato in uno specifico articolo pubblicato agli “albori” di questo sito, merita un ulteriore approfondimento. E lo merita, forse a maggior ragione, adesso che ci stiamo avvicinando al momento in cui (quantomeno al Nord Italia) è opportuno sospendere le irrigazioni. Sapere quando dire stop alle bagnature di cactus e piante succulente in generale è fondamentale per evitare marciumi durante l’inverno. Sapere in quali modi è possibile bagnare le nostre piante (a pioggia, dal basso, bagnando solo il terriccio, ecc.), sapere quante volte irrigarle durante la stagione di crescita, come regolarsi con i vari generi, come rapportare le annaffiature ai substrati utilizzati e molto altro ancora è però altrettanto fondamentale.

Ecco dunque la ragione di questo articolo, che risponde peraltro alle moltissime domande su questo tema – come si bagnano le succulente, quante volte si bagnano, in che modo? ecc. – poste in qualsiasi periodo dell’anno da coltivatori alle prime armi ma non solo. Senza contare che, volendo entrare nel dettaglio, ci sono cactacee e succulente che qualche annaffiatura invernale la gradiscono eccome. Non lo sapevate? A maggior ragione questo articolo farà per voi.

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Vi portiamo con noi in un eccezionale “tour fotografico” nel Giardino dei Cactus di Lanzarote

Caratterizzata dal suo panorama “lunare”, l’isola di Lanzarote è parte integrante delle Canarie, situate al largo della costa dell’Africa Occidentale. Le Canarie sono sotto il dominio della Spagna e sono rinomate per il clima sempre mite, per le splendide spiagge e per i paesaggi vulcanici, in particolare proprio su Lanzarote. Proprio il clima ideale ha favorito la creazione, su questa piccola isoletta che si estende su meno di 900 chilometri quadrati, la creazione di un “Giardino dei Cactus” famoso in tutto il mondo, un vero e proprio paradiso per gli amanti delle piante succulente.

Seguiteci in un “tour fotografico” attraverso queste meraviglie botaniche. (…)

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E’ arrivata proprio dai cactus l’ispirazione per produrre idrogeno a costi più sostenibili

Che i cactus siano un piccolo miracolo della Natura, da un punto di vista “evoluzionistico” e per quanto concerne l’ingegnosità delle piante, è un fatto noto a chiunque abbia approfondito un minimo le caratteristiche e le capacità di questa famiglia botanica. Il loro modo di accumulare riserve idriche, di adattarsi a condizioni estreme e di escogitare soluzioni “creative” per far fronte alle avversità insite nei loro luoghi di origine è unico e sofisticato. In una parola, affascinante. E come spesso accade, l’uomo osserva la Natura e ne trae spunto per ricavare soluzioni a problemi o, semplicemente, per tentare di migliorare la propria condizione. Un curioso caso che segue queste dinamiche è stato recentemente riportato da alcuni siti internazionali specializzati e riguarda la produzione di idrogeno, che proprio grazie ai cactus, sebbene indirettamente, potrebbe rivelarsi economicamente più abbordabile.

Ecco in dettaglio di cosa si tratta (…).

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