Amati e odiati al tempo stesso: Melocactus e Discocactus, piante belle ma permalose

Melocactus e Discocactus sono due generi di cactacee particolari, con esigenze “personalizzate” rispetto alla maggior parte dei cactus. I Melocactus sono originari del Perù, del Brasile, della Colombia e della zona delle Antille e di Cuba. Si dice che furono tra le prime piante curiose avvistate da Cristoforo Colombo al suo arrivo nelle Americhe. I Discocactus, invece, sono originari più che altro del Brasile. Entrambi i generi, alla maturità, producono una sorta di “cappello” all’apice delle piante. Per i Melocactus si tratta di un vero e proprio “cefalio”, così come viene definita questa curiosa formazione in cima alla pianta, mentre i Discocactus producono un “falso cefalio”, ossia una formazione simile a quella dei Melocactus ma meno sviluppata e meno distinta dal fusto. In entrambi i casi, quando le piante sono adulte, smettono di ingrossare il fusto e cominciano a produrre una fitta lanugine apicale: nei Melocactus è bianca o rossa e cresce in altezza nel tempo, mentre nei Discocactus è solitamente bianca e non supera i due/tre centimetri di altezza. Solitamente i Melocactus impiegano alcuni anni prima di produrre il cefalio, ma la specie matanzanus è piuttosto precoce: alcune piante da mia semina lo hanno sviluppato a soli quattro anni dalla nascita.

Approfondiamo la conoscenza di questi due particolari generi di cactacee nell’articolo che segue. (…)

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Finito il riposo invernale le piante tornano a vegetare: ecco cosa c’è da fare in primavera

Passate le ondate di freddo siberiano di questo anomalo inverno, è tempo di pensare alla primavera. Cactus e succulente hanno ripreso a vegetare dopo la stasi invernale e si apprestano (in molti casi lo stanno facendo da tempo) a fiorire. Quali sono le attività delle quali occuparsi in questo periodo? Riportare le piante alla luce (per chi le ha tenute in zone chiuse durante l’inverno), dare loro aria, effettuare trattamenti preventivi e prepararsi alle prime annaffiature.

In questo articolo vediamo in dettaglio quel che c’è da fare in questa stagione. (…)

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In pieno sole, in serra o sul balcone: l’importanza della luce e dell’aria per far crescere bene i cactus

La luce è fondamentale per ogni essere vivente, a partire dalle piante. E’ un’ovvietà, ma da questo non si può prescindere se vogliamo coltivare al meglio cactus e piante succulente in genere. Piante, oltretutto, che nella maggior parte dei casi vogliono molte ore di luce al giorno; in alcuni casi luce diretta o comunque non filtrata, in altri luce non diretta ma ugualmente intensa. Ci sono infatti piante succulente che, se collocate in pieno sole, rallentano la crescita, si scottano e arrivano anche a morire. Al contrario, molte piante grasse e molti cactus, se non ricevono la giusta quantità di luce diretta, avranno una crescita stentata, con spine deboli e fusti allungati.

In questo articolo vediamo cosa dobbiamo sapere riguardo alla giusta esposizione dei cactus e delle succulente in generale. A chiusura dell’articolo è disponibile una tabella riassuntiva sul tipo di esposizione di cui necessitano le principali famiglie di piante grasse. (…)

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Al gelo, sotto pioggia e neve o riparate? Succulente in inverno, ecco cosa sapere

Le temperature sono uno dei tanti fattori di primaria importanza nella coltivazione di cactus e piante succulente. E’ infatti fondamentale sapere fino a quali temperature minime è possibile tenere una determinata pianta grassa, così da evitare marciumi durante l’inverno, periodo nel quale la maggior parte delle piante succulente necessita di “sentire il freddo” così da poter entrare in stasi e recuperare le energie necessarie alla crescita e alla fioritura nella successiva stagione.

I cactus resistono al gelo? In inverno le piante grasse devono essere tenute in casa o possono restare fuori? E quali sono le temperature minime invernali che possono tollerare? Anche tra coltivatori esperti quello delle temperature minime di cactacee e succulente è un tema ancora oggi dibattuto. Affronto l’argomento partendo, come sempre, dalla mia personale esperienza, che è il mio unico modo per avere dati certi, riscontrati sul campo, relativi al mio sistema e alle mie condizioni di coltivazione. In inverno tengo la maggior parte delle mie piante in serra. E’ una serra ampia, di 60 metri quadrati e con un’altezza, al colmo, di 4 metri. Queste dimensioni garantiscono un buon volume d’aria, che a sua volta impedisce il ristagno dell’umidità, primo vero nemico di cactus e piante grasse in inverno

Vediamo, nell’articolo che segue, i vari fattori che influenzano la resistenza dei cactus e delle succulente al freddo. A fine articolo trovate anche una tabella con l’indicazione delle temperature minime tollerate dalla varie famiglie di succulente. (…)

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Come coltivare cactus e succulente e non ritrovarsi con “palloncini” gonfiati

Come coltivare i cactus? Come coltivare le piante grasse? Quali differenze intercorrono tra i cactus e le piante succulente? Sono queste le prime domande, naturalmente, che si pone chi si avvicina per la prima volta a questo affascinante mondo. In questo articolo vediamo nel dettaglio tutti i fattori di coltivazione dei cactus e delle piante grasse, partendo dal metodo cosiddetto “wild” o “naturale”.

Coltivazione naturale dei cactus e delle piante grasse (o coltivazione “wild”, secondo una felice definizione) significa anzitutto, per come la intendo io, rispettare le piante. In altre parole, non chiedere loro di essere quello che non sono – ad esempio “palloncini” verde smeraldo con spine sottili, da posizionare accanto al pc di casa – bensì assecondarne le esigenze tentando di garantire loro condizioni il più possibile simili a quelle di cui beneficiano in natura. Scopo di questa tecnica di coltivazione è quindi quello di ottenere esemplari di cactus e succulente (per quanto possibile) simili a quelli che si possono osservare nei luoghi d’origine come Messico, Sud degli Stati Uniti, Bolivia, Argentina, Cile, ecc. Non solo: molti coltivatori “wild” si spingono oltre e cercano di creare attorno alle piante anche un piccolo “landscape” naturale, andando a documentarsi sui materiali presenti negli areali di origine per trovarne di simili nei dintorni delle zone in cui vivono. Diciamo che questa è l’interpretazione più “radicale”, e forse anche la più corretta da un punto di vista “filologico”.

Si cerca, in sostanza, di riprodurre l’habitat attraverso le tecniche di coltivazione ma anche attraverso i materiali, che si vogliono in linea con quanto è presente in natura, e l’ambientazione finale. Approfondiamo l’argomento affrontando tutto ciò che è bene sapere per coltivare cactus e piante succulente (…).

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