Malattie e parassiti delle succulente, come riconoscerli e come prevenirne gli attacchi

Per quante cure possiamo dare ai nostri cactus e alle nostre succulente, qualche inconveniente con parassiti, infezioni e funghi può sempre capitare. Va messo nel conto, purtroppo, specie se si possiedono molte piante. Con una coltivazione corretta, tuttavia, si può contenere significativamente il problema e ridurre notevolmente il numero di perdite causate da parassiti animali e batteri. Può sembrare scontato, ma in assoluto il primo e il più efficace strumento per la lotta contro patogeni e insetti nocivi è la prevenzione. La prevenzione si fa attraverso un regime di coltivazione il più possibile naturale, che rispetti i cicli e i tempi delle nostre piante senza forzarne la crescita, così da far sì che le piante grasse crescano sane e robuste al punto da riuscire autonomamente a far fronte alle avversità. Negli ultimi anni, grazie ad una coltivazione il più possibile naturale e con trattamenti a base di fitofarmaci ridotti al minimo, non ho più riscontrato alcun attacco sulle mie piante da parte di parassiti animali. Di tanto in tanto mi può capitare qualche perdita a causa di Fusarium, ma si tratta di esemplari singoli, mai di infestazioni su ampia scala.

In questo articolo vediamo in dettaglio in cosa consiste la prevenzione, quali sono i parassiti e le malattie che possono colpire i cactus e le piante grasse, quali i sintomi della loro azione sulle piante, e come effettuare cure e trattamenti in caso di problemi. (…)

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Finito il riposo invernale le piante tornano a vegetare: ecco cosa c’è da fare in primavera

Passate le ondate di freddo siberiano di questo anomalo inverno, è tempo di pensare alla primavera. Cactus e succulente hanno ripreso a vegetare dopo la stasi invernale e si apprestano (in molti casi lo stanno facendo da tempo) a fiorire. Quali sono le attività delle quali occuparsi in questo periodo? Riportare le piante alla luce (per chi le ha tenute in zone chiuse durante l’inverno), dare loro aria, effettuare trattamenti preventivi e prepararsi alle prime annaffiature.

In questo articolo vediamo in dettaglio quel che c’è da fare in questa stagione. (…)

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Come coltivare cactus e succulente e non ritrovarsi con “palloncini” gonfiati

Come coltivare i cactus? Come coltivare le piante grasse? Quali differenze intercorrono tra i cactus e le piante succulente? Sono queste le prime domande, naturalmente, che si pone chi si avvicina per la prima volta a questo affascinante mondo. In questo articolo vediamo nel dettaglio tutti i fattori di coltivazione dei cactus e delle piante grasse, partendo dal metodo cosiddetto “wild” o “naturale”.

Coltivazione naturale dei cactus e delle piante grasse (o coltivazione “wild”, secondo una felice definizione) significa anzitutto, per come la intendo io, rispettare le piante. In altre parole, non chiedere loro di essere quello che non sono – ad esempio “palloncini” verde smeraldo con spine sottili, da posizionare accanto al pc di casa – bensì assecondarne le esigenze tentando di garantire loro condizioni il più possibile simili a quelle di cui beneficiano in natura. Scopo di questa tecnica di coltivazione è quindi quello di ottenere esemplari di cactus e succulente (per quanto possibile) simili a quelli che si possono osservare nei luoghi d’origine come Messico, Sud degli Stati Uniti, Bolivia, Argentina, Cile, ecc. Non solo: molti coltivatori “wild” si spingono oltre e cercano di creare attorno alle piante anche un piccolo “landscape” naturale, andando a documentarsi sui materiali presenti negli areali di origine per trovarne di simili nei dintorni delle zone in cui vivono. Diciamo che questa è l’interpretazione più “radicale”, e forse anche la più corretta da un punto di vista “filologico”.

Si cerca, in sostanza, di riprodurre l’habitat attraverso le tecniche di coltivazione ma anche attraverso i materiali, che si vogliono in linea con quanto è presente in natura, e l’ambientazione finale. Approfondiamo l’argomento affrontando tutto ciò che è bene sapere per coltivare cactus e piante succulente (…).

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