I cactus, la primavera che non arriva e la pioggia che non dà tregua: dobbiamo preoccuparci?

Una primavera che stenta ad affermarsi, temperature che oscillano in continuazione con giornate soleggiate e molto calde e giornate uggiose col termometro in picchiata. Soprattutto, pioggia fitta quasi tutti i giorni da almeno una settimana, quantomeno qui al Nord. Molti, tra noi, hanno già trasferito le loro cactacee e succulente all’esterno, o hanno tolto le protezioni invernali (tessuto non tessuto o teli trasparenti). In tanti si preoccupano, alcuni corrono ai ripari riportando le piante al coperto, altri sono indecisi sul da farsi… E’ davvero il caso di preoccuparsi per la combinazione tra basse temperature e pioggia insistente?

Ecco in questo articolo qualche riflessione e la risposta alla domanda che in tanti mi state ponendo in questi giorni, come sempre sulla base di quello che ho imparato in anni di coltivazione (…).

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Eccoci a 30 schede di coltivazione nello shop: fino a tutto febbraio tornano tutte in promozione!

Siamo partiti alla fine di novembre con 18 schede (qui l’articolo di presentazione) e siamo arrivati a metà febbraio con 30 schede. Il lavoro non si ferma qui e altre schede sono in preparazione. In particolare vorrei ampliare il ventaglio delle succulente non cactacee, ma c’è un motivo preciso se ho deciso di concentrarmi, almeno in questa fase, sulle cactacee e ne parlerò più avanti nel tempo. Nel frattempo, arrivato a 30 schede di coltivazione in formato pdf, acquistabili e scaricabili tramite lo shop del sito, ho pensato che fosse utile fare il punto e lanciare una piccola promozione anche per ringraziare i tanti – abbonati e non abbonati al sito – che hanno positivamente accolto questa mia iniziativa. (…)

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Cactus identici in diversi substrati: risultati straordinari di un mio test e la sorpresa del gesso naturale

Il substrato influisce notevolmente sulla crescita di qualsiasi pianta e cactacee e succulente non fanno eccezione. Per i cactus si possono preparare moltissimi terricci usando svariati materiali. La caratteristica fondamentale è che il substrato per cactus e piante grasse sia povero dal punto di vista organico, ricco di inerti (pomice, lapillo, ghiaia, ecc.), sciolto, molto drenante e in grado di asciugare nell’arco di pochi giorni. Tra i molti materiali che possono essere usati per creare un buon terriccio per cactus c’è anche il gesso agricolo, detto anche gesso naturale, un ammendante molto efficace che può funzionare egregiamente con molti generi di cactacee.

A chi si domanda fino a che punto il substrato influisca sulla crescita delle cactacee; a chi si chiede se il gesso naturale (detto anche gesso agricolo) può essere utile nella formazione di spine robuste, tornerà senz’altro utile questo articolo. Articolo che altro non è se non l’aggiornamento di un piccolo esperimento – uno dei tanti che faccio con le mie piante – che ho iniziato nel luglio del 2020 e che ha dato esiti sorprendenti, stupendo me per primo. Sì, perché sebbene il campione di prova sia limitato (in tutto sei piante) e i risultati siano pertanto da considerare indicativi e tutt’altro che assoluti, devo confessare che non mi attendevo un simile riscontro a poco più di due anni e mezzo dall’avvio di questo test. Che i substrati possano letteralmente fare la differenza nella crescita delle cactacee è noto e che il gesso naturale (quantomeno con alcune specie) sia un elemento eccezionale è risaputo, ma è con la prova diretta, con il metodo sperimentale che possiamo realmente apprezzare l’incidenza del terriccio nella crescita delle nostre succulente.

In questo articolo entriamo dunque nel dettaglio dell’esperimento e vediamo a distanza di oltre due anni e mezzo i risultati, a mio avviso notevoli, che ho ottenuto. (…)

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Mammillaria, il cactus dalle fioriture… da Regina: descrizione, foto e consigli di coltivazione

Le piante appartenenti al genere Mammillaria sembrano avere tutto ciò che un appassionato di cactus può chiedere: fioriscono facilmente e abbondantemente, sono di piccole o medie dimensioni, hanno tempi di crescita relativamente veloci rispetto ad altre cactacee e sono di facile coltivazione. Questo, come sempre, in linea generale, perché in questo ampio genere rientrano anche specie a crescita lenta, specie avare con le fioriture e specie la cui coltivazione non è consigliata ai meno esperti. Tuttavia, se in linea di massima vogliamo concentrarci su un unico genere di cactacea e al tempo stesso assicurarci ampia varietà nella forma e nei colori del fusto e delle spine e ottenere fioriture prolungate per quasi tutti i mesi dell’anno, diciamo che con le Mammillaria andremo sul sicuro.

In questo articolo approfondiamo la conoscenza del genere, vediamo come si coltiva, individuiamo le specie meno indicate per i coltivatori non esperti e osserviamo le foto della gallery con alcune specie in piena fioritura, con le caratteristiche “corone” di fiori all’apice dei fusti, tanto belle e perfette da conferire alla pianta un aspetto… da Regina. (…)

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Quando il cactus “fila”: che cos’è l’eziolatura, come si previene e come contenere il danno

Con il termine “eziolatura” o “eziolamento” si fa riferimento ad un processo comune a tutte le piante che vengono coltivate in condizioni di luce non adeguate. In carenza di luce le piante tendono ad allungare i fusti o i rami proprio per cercare disperatamente una migliore esposizione. L’esito è la deformazione della pianta, che cresce con un portamento non naturale e con fusti e foglie di colore chiaro. Il fenomeno dell’eziolatura è molto comune nei cactus e nelle succulente, piante che richiedono moltissima luce. Purtroppo, un cactus eziolato, anche se riportato in condizioni di luce ottimali, manterrà la deturpazione del fusto. La nuova crescita, tuttavia, avverrà in modo regolare.

A chi non è capitato almeno una volta di osservare in qualche ufficio, in un appartamento o anche in vivai non specializzati quei cactus a forma di cono, con spine sottili e il fusto verde pallido? Cactus con la base tondeggiante e l’apice allungato, assottigliato, al punto da dare alla pianta una forma quasi piramidale. Il coltivatore alle prime armi può pensare che sia quello il normale portamento della pianta, ma il coltivatore con un minimo di esperienza – o anche solo dotato di spirito critico – solitamente inorridisce di fronte a piante simili. Al limite può intristirsi, perché sa bene che quello non è affatto il normale portamento della cactacea, ma semplicemente l’esito di quella che tecnicamente è chiamata “eziolatura” (anche “eziolamento”) o, comunemente, “filatura”. A proposito, le foto in alto e quelle a corredo di questo articolo sono di piante in un vivaio e non mie, ci tengo a chiarirlo subito!

Perché ad alcuni cactus capita questa sorte? In altre parole, perché i cactus filano? Perché le piante grasse sono soggette all’eziolamento? Come evitare l’eziolatura e come distinguerla dalla normale crescita o da una crescita semplicemente difforme dal normale? E’ possibile rimediare al danno causato dalla filatura di un cactus? A queste domande diamo una risposta nell’articolo che segue. (…)

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