Come riprodurre i cactus e le piante succulente per talea e in quale periodo dell’anno procedere

Se la riproduzione dei cactus attraverso la semina è la modalità in grado di assicurare le maggiori soddisfazioni, la riproduzione per talea è senz’altro la via più veloce e semplice, oltre a essere quella che consente, all’occorrenza, di salvare piante particolari ottenendo dei perfetti cloni. Della semina ho scritto diverse volte e trovate tutto nell’apposita sezione di questo sito. Della riproduzione per talea scrivo in questa occasione cogliendo l’opportunità dal salvataggio di alcuni polloni che ho effettuato su una pianta prossima a morire.

Vediamo allora in dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla riproduzione per talea, come effettuarla, che substrato usare e soprattutto in quali periodi dell’anno procedere. (…)

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Dopo un anno di coltivazione, i primi risultati del test su sei Mammillaria in tre terricci diversi

La vera incognita è rappresentata dalle due Mammillaria nel mix inedito, molto ricco dal punto di vista organico. Vedremo col tempo come sarà influenzata la loro crescita da questo substrato. Con questa considerazione, esattamente un anno fa, ho concluso il mio articolo su uno degli esperimenti che di tanto in tanto faccio su cactus e succulente. Nel caso specifico si trattava di un test con tre diversi substrati, di fatto tre tipi di “terra”, nei quali ho rinvasato sei Mammillaria hahniana ottenute da un’unica semina.

Dopo il primo anno di coltivazione, ecco come sta andando l’esperimento ed ecco alcune prime considerazioni. (…)

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Ricoverare cactus e succulente in autunno: cosa fare e quando sospendere le bagnature

Il discorso vale tanto per chi dispone di una serra quanto per chi coltiva le sue piante grasse su un terrazzo, su un balcone, in giardino o sui davanzali. Ci sono infatti cactus e succulente che possono restare all’aperto anche durante i mesi invernali, in particolare nelle regioni del Sud Italia, e altre che invece hanno bisogno di sospensione delle bagnature e un riparo dalla pioggia e dalle gelate. Altre succulente ancora, come Melocactus, Discocactus, o Adenium, non tollerano le basse temperature e vanno ricoverate direttamente in casa durante l’inverno. Chi ha una serra può limitarsi a sospendere le bagnature e a chiuderla e, se coltiva anche piante che non possono stare a temperature al di sotto di un certo limite, impostare il termostato dell’impianto di riscaldamento. Tuttavia, anche chi ha una serra, come me, molto spesso tiene parecchie piante all’esterno nei mesi che vanno da metà marzo a metà ottobre per dare loro il massimo dell’esposizione e dell’aria. In questi casi, né più né meno di chi deve portare le sue succulente dal terrazzo al sottoscala, si dovrà effettuare un “trasloco”, riportando all’interno della serra le succulente che non possono ricevere pioggia o sopportare eventuali gelate durante i mesi freddi.

Il momento è delicato e può determinare il successo o il fallimento della nostra coltivazione alla ripresa vegetativa, durante la primavera dell’anno successivo. Vediamo allora qui di seguito tutto quello che serve per preparare al meglio cactus e piante succulente all’autunno e all’inverno. (…)

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Naturale o “da balcone”? Ecco come cambia un cactus a seconda del tipo di coltivazione

Coltivare i cactus è, nel complesso, semplice. C’è però un’enorme differenza tra coltivare e far sopravvivere una pianta grassa e coltivarla in modo che possa esprimere al massimo le sue potenzialità. A titolo di esempio, la differenza tra un cactus coltivato in casa e un cactus coltivato in modo spartano, con molta luce e un corretto regime di irrigazioni è enorme. 

Quando si dice che una foto rende meglio di tante parole. In questo caso le foto sono tre, ma il concetto non cambia e la differenza tra un cactus coltivato in modo “naturale” o “wild” e uno coltivato “da garden”, sulla base di nozioni e convinzioni basilari è piuttosto evidente. Le piante in questione sono dei Ferocactus latispinus ottenuti da una mia semina del 2012. Da quella stessa semina ho ottenuto almeno una quarantina di piante. Negli anni alcune le ho cedute, ma la maggior parte è ancora con me e crescono meravigliosamente. E’ importante precisare che si tratta di piante nate da semi contenuti in un unico frutto (regalo di un caro amico), seminati lo stesso giorno e coltivati nel corso degli anni in identiche condizioni, ossia nella mia serra, in terriccio standard (pomice, lapillo e torba in parti uguali), annaffiati e fertilizzati con identica frequenza. Questo per dire che le condizioni di partenza, comprese quelle genetiche e compresa la mano del coltivatore, sono identiche. Eppure, come si vede dalla foto in alto, dove le tre piante (tre a caso delle circa venticinque che ho tenuto per me) sono affiancate, presentano differenze notevoli, quantomeno per l’occhio attento e per il coltivatore con un minimo di esperienza.

Vediamo allora come e perché differenti regimi di coltivazione, intesa nel suo complesso e non limitata al solo terriccio, influiscono così tanto sul risultato finale e fanno veramente la differenza tra un cactus cresciuto e coltivato in un qualsiasi garden o vivaio generico e un cactus coltivato da un appassionato o da un esperto. (…)

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Come, quando e quanto bagnare le succulente? Scordatevi il contagocce, benvenuta la pioggia

Come si annaffia un cactus o una pianta grassa? Ogni quanto innaffiare i cactus? Con quale acqua si bagnano i cactus e le piante succulente? Di quanta acqua hanno bisogno le piante grasse? E’ meglio bagnare i cactus e le piante succulente dall’alto o dal basso? Il tema legato alle annaffiature (o innaffiature) delle piante grasse è tra i più importanti in assoluto nella coltivazione di queste piante ed è importante sapere come, quando e quanto bagnare per avere una crescita rigogliosa ed evitare i marciumi. Quello delle annaffiature (o innaffiature, sebbene il primo termine sia oggi di uso più comune) è tuttora uno dei temi più dibattuti tra chi si approccia alla coltivazione di cactus e piante grasse in generale. Quanta acqua vogliono i cactus? Quando vanno annaffiate le piante succulente? Ogni quanto vanno bagnate le piante grasse? Quelle riportate in apertura sono solo alcune delle domande più ricorrenti – e sorvolo, per ovvi motivi, su un’altra domanda che ho sentito spesso porre: “Ma i cactus vanno annaffiati?”. Come ogni essere vivente, le piante succulente hanno bisogno di acqua. Come, quanto e quando annaffiare dipende da molti fattori, come il periodo dell’anno, la zona in cui ci si trova (Nord o Sud Italia, ad esempio?), le temperature, l’umidità ambientale, i substrati che si utilizzano, la grandezza dei vasi, e altro ancora. Anche il metodo di annaffiatura è importante e c’è chi bagna cactus e succulente dall’alto, a pioggia, e chi le bagna dal basso, versando acqua nel sottovaso o in una bacinella. Fondamentale, infine, è la composizione del terriccio, o substrato, che dovrà essere drenante e in grado di asciugare in tempi brevi, dal momento che le piante succulente non tollerano assolutamente i ristagni idrici, che possono facilmente portare al marciume radicale. Vediamo, in questo articolo, tutto quello che è opportuno sapere in relazione alle annaffiature delle succulente e dei cactus, così da avere piante sane ed evitare i marciumi. (…) Leggi tutto “Come, quando e quanto bagnare le succulente? Scordatevi il contagocce, benvenuta la pioggia”