La forza della Natura: storia di una mia Opuntia in piena terra, morta e… rinata

Da un esperimento fallimentare a una bella sorpresa. Ecco cosa ho scoperto nei giorni scorsi all’esterno della mia serra, in una zona dove passo raramente: una pala di Opuntia spuntata tra la vegetazione spontanea ormai secca. Il Nord Italia non è certamente la zona ideale per la coltivazione di piante succulente all’esterno, a causa soprattutto degli inverni freddi, umidi e piovosi. Tuttavia, diverse succulente possono adattarsi e sopravvivere anche qui in Pianura Padana, come le Agavi e alcune Opuntia. E’ per questo che un paio di anni fa ho voluto fare un esperimento di coltivazione (uno dei tanti che faccio regolarmente), collocando in piena terra, accanto alla mia serra, una pala ben radicata di Opuntia (credo si tratti della specie ficus-indica). Tempo un anno e a metà del primo inverno la pianta è marcita. Ha cominciato con un ingiallimento lungo i bordi, proseguito con l’annerimento della parte apicale e con l’espansione del marciume fino alla base. In primavera, preso atto del fallimento, non ho fatto altro che tagliare di netto la pala marcita al livello del terreno, per poi ricoprire tutto con normale terra di campo. Qualche giorno fa, con mia sorpresa, ho scoperto che la pianta non era affatto morta. Anzi, con la tenacia e l’attaccamento alla vita che è proprio delle cactacee, l’Opuntia è rinata e ha dato vita a un nuovo “articolo” (le cosiddette “pale”), che immagino essere temprato e pronto ad affrontare il nuovo inverno con più chances della pala originaria.

Ma andiamo per ordine e raccontiamo la storia dall’inizio nell’articolo che segue. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Sbalzi di temperatura e primi freddi: con cactus e succulente non c’è nulla da temere

Dal picco più alto a quello più basso ci passa la bellezza di una trentina di gradi centigradi. A tanto ammonta lo sbalzo termico al quale sono esposte in queste settimane le mie succulente (al 90% cactacee), quasi tutte ricoverate in serra ancora rigorosamente aperta 24 ore su 24. All’esterno della serra restano tutte le Agavi, alcune Aloe, diverse Opuntia, Tephrocactus, Pediocactus, qualche Echinopsis e alcune cactacee che ho collocato in piena terra a titolo di sperimentazione (ne parlo diffusamente in questo articolo). Simili sbalzi di temperatura possono danneggiare le piante? Le minime notturne cominciano a essere troppo basse per cactus e succulente in generale?

Sono in molti a chiederselo e, dal momento che ho ricevuto diversi messaggi in questo senso, ho deciso di scrivere questo breve articolo per dare una risposta a questi interrogativi. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Ricoverare cactus e succulente in autunno: cosa fare e quando sospendere le bagnature

Il discorso vale tanto per chi dispone di una serra quanto per chi coltiva le sue piante grasse su un terrazzo, su un balcone, in giardino o sui davanzali. Ci sono infatti cactus e succulente che possono restare all’aperto anche durante i mesi invernali, in particolare nelle regioni del Sud Italia, e altre che invece hanno bisogno di sospensione delle bagnature e un riparo dalla pioggia e dalle gelate. Altre succulente ancora, come Melocactus, Discocactus, o Adenium, non tollerano le basse temperature e vanno ricoverate direttamente in casa durante l’inverno. Chi ha una serra può limitarsi a sospendere le bagnature e a chiuderla e, se coltiva anche piante che non possono stare a temperature al di sotto di un certo limite, impostare il termostato dell’impianto di riscaldamento. Tuttavia, anche chi ha una serra, come me, molto spesso tiene parecchie piante all’esterno nei mesi che vanno da metà marzo a metà ottobre per dare loro il massimo dell’esposizione e dell’aria. In questi casi, né più né meno di chi deve portare le sue succulente dal terrazzo al sottoscala, si dovrà effettuare un “trasloco”, riportando all’interno della serra le succulente che non possono ricevere pioggia o sopportare eventuali gelate durante i mesi freddi.

Il momento è delicato e può determinare il successo o il fallimento della nostra coltivazione alla ripresa vegetativa, durante la primavera dell’anno successivo. Vediamo allora qui di seguito tutto quello che serve per preparare al meglio cactus e piante succulente all’autunno e all’inverno. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Cactus in piena terra in Pianura Padana, con freddo e pioggia: un esperimento di coltivazione

La grande resistenza dei cactus alla siccità, la loro capacità di tollerare il sole intenso, la rusticità di alcune specie in grado di sopportare le basse temperature sono note. Altrettanto note sono la sensibilità di queste piante all’umidità ambientale persistente e ai terricci poco drenanti e che restano bagnati a lungo, in particolare in inverno, quando la maggior parte delle specie sospendono la vegetazione e vanno in stasi. E’ per queste ragioni che se da una parte è cosa normale coltivare cactacee in piena terra in alcune regioni del Sud Italia o in Paesi europei a clima mite come Spagna e Grecia o direttamente negli stati di origine delle cactacee (Stati Uniti e Messico ad esempio), è invece del tutto inusuale coltivare succulente all’aperto, en plein air, negli stati centrali o settentrionali dell’Europa, o nelle regioni settentrionali italiane… Pianura Padana compresa, caratterizzata da inverni freddi e umidi a causa della nebbia (sebbene negli ultimi anni sia la nebbia che il freddo si siano ridotti anche in questa zona). In queste aree geografiche, da ottobre a marzo è necessario riparare la maggior parte delle cactacee in serre, verande, garage, sottoscala, dove le minime non scendono sotto lo zero, e sospendere le annaffiature. La sola idea di lasciare all’aperto i cactus, esposti alle intemperie, era considerata fino a qualche anno fa folle. Figurarsi piantare cactus in piena terra in Lombardia, nel cuore della Pianura Padana: roba da matti.

E questo è esattamente quello che ho fatto e che ho documentato anche fotograficamente nell’articolo che segue. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Le piante grasse e il freddo: con i giusti accorgimenti l’inverno non è un problema

Con il brusco calo delle temperature di queste ultime settimane si può dire che le succulente sono entrate nella prima fase dell’inverno. Contrariamente a quanto si può pensare, la maggior parte dei cactus non teme il freddo, anche intenso, purché siano rispettate alcune regole di coltivazione. Da qualche giorno ho chiuso del tutto la serra e ho impostato il riscaldamento in modo che il generatore di calore entri in funzione quando le minime scendono sotto i 4 gradi. La maggior parte dei cactus che coltivo non avrebbe problemi in caso di temperature sensibilmente inferiori (anche sotto lo zero), ma ho dovuto accettare un compromesso perché in serra tengo anche alcune Euphorbie e alcune succulente più sensibili al freddo. Le uniche specie che coltivo e che non tollerano minime eccessivamente basse, ad esempio Melocactus, Discocactus e Adenium, le ho portate a casa e le ho collocate sulle scale interne, dove le minime difficilmente scendono sotto i 10 gradi.

Vediamo nel dettaglio, nell’articolo che segue, tutto quello che occorre sapere per far affrontare l’inverno a cactus e succulente in tutta tranquillità, evitando spiacevoli “sorprese” all’arrivo della primavera. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe
Pagamenti sicuri