Quando ripicchettare le semine di cactus, come farlo correttamente e quale terriccio usare

Quando la semina di cactus e piante grasse è andata a buon fine e sono germogliate le prime piante è importante assicurarsi che il substrato non resti mai asciutto per i primi mesi. Solo quando le piante saranno sufficientemente formate, ossia dopo almeno 5 o 6 mesi, si potranno diradare le annaffiature. Quando gli esemplari avranno almeno un anno e le semine saranno caratterizzate, si potranno rinvasare in contenitori più ampi o in vasetti singoli. Si parla in questo caso di ripicchettamento.

Parlando di semine di cactus, una domanda molto frequente e non di rado posta con un discreto livello di (inutile) apprensione, è: dopo quanto tempo si devono ripicchettare i semenzali? Ossia, quando le giovani plantule hanno bisogno di essere rinvasate e magari divise in vasi singoli? Anche in questo caso, così come in moltissime altre “faccende da cactofili”, la risposta dipende da diversi fattori legati alla coltivazione. Sulla base dell’esperienza è tuttavia possibile dare indicazioni di massima utili soprattutto a chi sperimenta la semina dei cactus per la prima volta.

Vediamo allora nel dettaglio, in questo articolo, tutto quello che c’è da sapere riguardo a questo passaggio fondamentale per la corretta crescita di piante da nostra semina, quando e come ripicchettare le semine di cactus e piante succulente in generale. (…)

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Semina di cactus fuori stagione: un esperimento documentato in video

Se con la coltivazione “wild” si combattono preconcetti e idee consolidate riguardo alla coltivazione di cactus e succulente, in particolare per quanto riguarda terricci, esposizione e temperature, perché non applicare lo stesso concetto ad altri ambiti della coltivazione?

Alla semina, ad esempio. Parlo della semina a luce e calore naturali e non di quella in germinatoio, che si può fare sostanzialmente in qualsiasi periodo dell’anno, essendo a parametri (luce e calore) controllati. La semina “naturale”, invece, è tradizionalmente fatta nel periodo che va da fine marzo a tutto maggio, quando le temperature minime non scendono sotto determinati valori (10/11 gradi) e quando la luce solare, e in particolare il numero delle ore di sole, comincia a essere sufficiente. (…)

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I cactus sono così lenti a crescere e a fiorire? Qualche riflessione e una gallery di immagini

E’ vero che i cactus hanno ritmi di crescita molto lenti? Tutte le specie di cactus crescono lentamente o solo alcune lo fanno? Nell’immaginario collettivo i cactus sono piante a crescita lenta e questo è vero solo in parte, anche perché tutto è relativo. Al netto di questo, è un dato di fatto che nella vasta famiglia delle cactacee vi siano specie molto lente e specie che riescono a raggiungere dimensioni importanti in pochi anni, crescendo dunque con una velocità superiore a quel che si crede generalmente. Molto, ovviamente, dipende anche dal regime di coltivazione che si adotta.

Gli esemplari delle principali specie di cactacee, una volta raggiunti i tre/quattro anni dalla semina, possono essere considerati e trattati al pari delle piante “adulte”. Il mito della lentezza eccessiva nella crescita dei cactus è infatti vero fino a un certo punto. Ci sono sì specie in grado di mettere a dura prova anche i coltivatori più pazienti, ma ce ne sono molte altre che riescono a dare grandi soddisfazioni anche nel giro di pochi anni dalla semina. Tra le piante più lente ci sono senz’altro quelle appartenenti ai generi Aztekium, Copiapoa (quasi tutte le specie), Geohintonia, Blossfeldia, alcune Mammillaria e il noto “Saguaro” (Carnegiea Gigantea). In molti casi si tratta di piante che anche da adulte mantengono dimensioni contenute, in altri casi di piante che da adulte possono raggiungere dimensioni notevoli (la Carnegiea ad esempio): sono tuttavia accomunate da una crescita davvero al rallentatore e in grado di sfiancare anche i più esperti. Molti altri generi, al contrario, hanno ritmi di crescita tutto sommato “veloci” (tenendo sempre presente che rispetto a molte altre famiglie di piante, le cactacee non sono certo a crescita rapida), al punto che nel giro di pochi anni gli esemplari sono ben formati e del tutto simili alle piante adulte. Non solo: molti generi riuniscono specie i cui esemplari possono fiorire già a partire dal secondo anno dalla semina. 

Entriamo nel dettaglio con questo articolo e con una gallery fotografica, cercando di fare chiarezza tra i vari generi. (…)

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Rinvasare i cactus in inverno: ecco perché e quali sono i vantaggi di questa scelta

Il rinvaso dei cactus e delle succulente è fondamentale per accompagnare la crescita e lo sviluppo delle piante. Con il tempo, infatti, le radici della pianta colonizzano interamente il vaso e non hanno più la possibilità di estendersi, causando un rallentamento nella crescita della pianta. Inoltre, dopo alcuni anni il substrato, sfruttato dalla pianta, si impoverisce dal punto di vista dei nutrienti. Certamente è possibile integrare questi ultimi con concimazioni regolari, ma il rinvaso resta il metodo migliore per fornire alla pianta terriccio fresco e darle più spazio.

Premesso che è possibile rinvasare cactus e piante succulente in quasi tutti i mesi dell’anno, da più di quindici anni effettuo questa operazione durante l’inverno, tra dicembre e febbraio. All’occorrenza, ad esempio in caso di pianta in sofferenza o nuovo acquisto, rinvaso anche in primavera o in piena estate. Non rinvaso quasi mai in autunno, perché in questo periodo le piante cominciano a rallentare la crescita per avviarsi alla stasi invernale e preferisco evitare di “disturbare” questo processo naturale, dal momento che per una pianta un rinvaso è comunque sempre un piccolo trauma.

Esaminiamo i vantaggi del rinvaso di cactus e piante succulente durante l’inverno nell’articolo che segue, premesso che ogni coltivatore può avere il suo metodo e rinvasare le sue piante nel periodo che preferisce. Quello descritto è semplicemente quanto ho potuto osservare in questi anni di coltivazione rinvasando principalmente nei mesi invernali, un po’ per comodità un po’ per sfruttare il periodo di stasi delle piante, che subiscono così un minore “trauma” poiché, per quanto effettuato correttamente e con la massima cautela, il rinvaso rappresenta pur sempre un momento di stress per qualsiasi tipo di pianta. (…)

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Due tecniche per aiutare i semi a germinare: la scarificazione e la stratificazione

Non tutti i semi di cactus germinano facilmente dopo essere stati interrati. Quelli di alcune specie hanno bisogno di un aiuto esterno per far sì che il tegumento, ossia lo strato superficiale del seme, una volta messo nella terra si apra lasciando che vi penetri l’umidità e che l’embrione in esso contenuto possa svilupparsi dando vita alla nuova pianta. Si tratta, in questi casi, di semi dotati di un tegumento particolarmente duro, coriaceo, che rischia di inibire la germinazione e rendere vana la semina. Tra le specie e i generi i cui semi rientrano in questa categoria vanno ricordate Echinocactus horizonthalonius, Echinomastus, alcuni Pediocactus, poi Sclerocactus e Toumeya.

Nell’articolo che segue esaminiamo in dettaglio, anche con l’aiuto di fotografie, due tecniche fondamentali per aumentare la percentuale di germinabilità dei semi di alcune specie di cactacee. (…)

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