La semina di cactus e succulente: cosa fare quando le prime piante sono nate

Cosa fare quando i primi cactus sono nati dalla nostra semina? Come comportarsi con queste minuscole piante e quando è possibile rinvasare (ripicchettare) le semine dei cactus? Per chiunque si approcci alla semina dei cactus e delle piante succulente queste sono domande inevitabili, fondamentali. Ed è da come ci comporteremo in questa fase che dipenderà la futura crescita delle piante e il contenimento delle perdite che inevitabilmente si possono avere quando si seminano i cactus.

Bene, tra una goccia e l’altra di condensa all’interno del sacchetto riusciamo a scorgere qualche pallina verde. I semi hanno dato vita alle prime piantine, ai cosiddetti semenzali. E adesso? Come si procede con la semina di cactus e piante succulente dopo le prime germinazioni? Si aprono subito i sacchetti? Si tengono le plantule in piena luce? Si annaffiano regolarmente o si lascia asciugare il terriccio? Possiamo fertilizzare?

Vediamo, in questo articolo, cosa fare una volta avvenuta la germinazione dei semi di cactus e piante grasse, in altre parole come muoverci correttamente per aiutare le piante a crescere ed evitare di rendere vano il lavoro fatto con la semina. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Come seminare i cactus: il metodo della lastra di vetro e la procedura descritta in ogni sua fase

La semina dei cactus a luce e calore naturale si può effettuare quando le temperature minime si assestano sui dieci gradi. In genere, al Nord Italia, le condizioni ottimali si hanno nei mesi di aprile e maggio. Importanti sono anche le temperature massime, che non devono superare i 25 gradi, pena il blocco della germinazione dei semi.

In questo articolo, corredato da un video ad hoc, vediamo una procedura di semina diversa da quella tradizionale, ossia quella effettuata chiudendo i vasi con i semi in sacchetti trasparenti, e che consiste nel coprire le cassette con una lastra di vetro. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Preparare cactus e piante grasse alla primavera: esposizione, concimazione, ecco cosa fare

Sgargianti fioriture, nuove e carnose foglie, brillanti spine che spuntano dagli apici vegetativi: per le piante succulente la primavera rappresenta una vera e propria rinascita. La stasi vegetativa che caratterizza l’inverno della maggior parte delle famiglie succulente termina tra la seconda metà di febbraio e l’inizio di marzo, quando le piante riprendono gradualmente a vegetare e riattivano l’apparato radicale. Per alcune famiglie la ripartenza è evidente: è il caso delle Cactaceae, che già a partire da febbraio mostrano nuove spine e, in molti casi, i primi bocci floreali (generi come Stenocactus, molte specie di Turbinicarpus, alcune Mammillaria, ecc.). Anche molte succulente a foglia, come Crassula, Echeveria, Portulacaria, Aloe, Adenium, si fanno notare producendo nuovi getti, nuovi rami e foglie. In altri casi la ripresa è meno evidente, come per le specie della famiglia delle Agavaceae, che formano lentamente nuovi getti al centro della rosa apicale, destinati a farsi notare solo nell’arco di qualche mese, quando avverrà la separazione delle foglie vere e proprie. Che la ripresa sia repentina e appariscente oppure lenta e dissimulata, nel mese di marzo è importante dedicare alle succulente qualche cura in più: in questo modo sarà possibile avere piante sane e robuste e in grado di esprimere al massimo il loro potenziale in termini di sviluppo e fioritura.

Vediamo in questo articolo tutto quello che possiamo fare in questo periodo dell’anno, in particolare se non abbiamo una serra e coltiviamo sul davanzale, sul balcone, su una terrazza o direttamente in giardino. Non senza un’avvertenza: qualunque cosa ci sia da fare, con le succulente e con i cactus in particolare non bisogna avere fretta: fretta di annaffiare, fretta di effettuare trattamenti, fretta di spostare le piante… Farsi prendere dalla fretta, dall’ansia, dalla paura di sbagliare qualcosa, è il modo migliore per incappare in errori. Vediamo allora come evitarli. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

La semina spontanea: ovvero quando i cactus fanno tutto da soli, proprio come in Natura

Perché dannarsi l’anima con terriccio sterilizzato, vasetti perfettamente puliti, fungicida, sacchetti trasparenti e quant’altro, quando si può lasciar fare alle nostre piante tutto ciò che riguarda la semina? Esattamente come avviene in Natura, insomma. Battute a parte, chi ha molte piante sa bene che ritrovarsi con semenzali perfettamente formati all’interno dei vasi, accanto alle piante madri, è tutt’altro che raro. In genere ce ne si accorge durante i rinvasi, quando possiamo osservare con particolare attenzione le nostre succulente, perché le plantule nate spontaneamente sono di piccole dimensioni e tendono a “mimetizzarsi” con sassi e inerti presenti nel substrato, oppure si trovano talmente accostate al fusto della pianta madre da risultare invisibili a un’occhiata poco attenta. Nel corso degli anni, nei vasi delle mie piante, ho trovato spesso semenzali germinati e cresciuti autonomamente, in particolare di generi come Astrophytum, Epithelantha, Thelocactus, Mammillaria. Un paio di anni fa ho addirittura trovato una piccola pianta di Euphorbia obesa già ben formata, cresciuta tra i ciottoli all’esterno della serra, all’ombra di un grande vaso che contiene un’Agave. Oggi l’Euphorbia è in un vaso da 5 centimetri, all’interno della serra, e prosegue la sua crescita regolarmente. L’ho dovuta togliere a malincuore dall’esterno e sistemarla in vaso per impedire che il freddo e umido inverno padano le fosse fatale, altrimenti l’avrei lasciata crescere volentieri là dove era nata.

In questi giorni, durante il rinvaso di alcuni Astrophytum capricorne di mia semina, ho trovato moltissimi semenzali e diverse plantule nate e cresciute autonomamente nei vasi delle piante madri (ne potete già vedere alcune nella foto di copertina, qui sopra). Di qui l’idea di documentare e analizzare la “semina spontanea” nell’articolo e nelle foto che seguono. (…) 

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Sbalzi di temperatura e primi freddi: con cactus e succulente non c’è nulla da temere

Dal picco più alto a quello più basso ci passa la bellezza di una trentina di gradi centigradi. A tanto ammonta lo sbalzo termico al quale sono esposte in queste settimane le mie succulente (al 90% cactacee), quasi tutte ricoverate in serra ancora rigorosamente aperta 24 ore su 24. All’esterno della serra restano tutte le Agavi, alcune Aloe, diverse Opuntia, Tephrocactus, Pediocactus, qualche Echinopsis e alcune cactacee che ho collocato in piena terra a titolo di sperimentazione (ne parlo diffusamente in questo articolo). Simili sbalzi di temperatura possono danneggiare le piante? Le minime notturne cominciano a essere troppo basse per cactus e succulente in generale?

Sono in molti a chiederselo e, dal momento che ho ricevuto diversi messaggi in questo senso, ho deciso di scrivere questo breve articolo per dare una risposta a questi interrogativi. (…)

Per proseguire nella lettura dell'articolo Accedi o Abbonati
To continue reading the article LogIn or Subscribe

Pagamenti sicuri